DECISIONE SUL TRIBUNALE DOPO LA VISITA DELLA COMMISSIONE INTERPARLAMENTARE

Altri tre anni di proroga per approfondire e rivedere la riforma della geografia giudiziaria. E’ la richiesta che il Presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Sulmona, Luca Tirabassi, ha messo sul piatto nell’incontro odierno con la commissione interparlamentare che ha ricevuto a Palazzo Montecitorio, un gruppo di rappresentanti dei quattro tribunali minori abruzzesi soppressi nel 2012, (Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto) dal decreto delega del governo Monti. Per il Tribunale di Sulmona, oltre a Tirabassi, era presente anche il Presidente Giorgio Di Benedetto. Nel corso dell’incontro è stata consegnata l’intera documentazione, frutto di anni di esame e di studio, in cui viene ribadita la strategicità del tribunale di Sulmona  per l’Abruzzo interno e per l’Alto Sangro. Punti nevralgici del dossier  sono la presenza di un carcere di massima sicurezza che accoglierà tra pochi mesi altri duecento reclusi di massima sicurezza oltre ai quasi 500 attuali; il fenomeno delle infiltrazioni mafiose; i risultati sull’efficienza del Tribunale ottenuti negli ultimi anni di proroga, soprattutto per quanto riguarda il processo telematico; e, infine, la distanza dal Tribunale accorpante, cioè L’Aquila, che fa di Sulmona un caso unico in Italia. La commissione interparlamentare, della quale fa parte anche la senatrice pentastellata Gabriella Di Girolamo, ha recepito le istanze dei vari rappresentati, annunciando che a breve inizierà il suo tour nei quattro presidi soppressi dalla riforma della giustizia. Insomma il governo vuole approfondire la questione prima di assumere una decisione definitiva. “Abbiamo trovato degli interlocutori interessati, che ci hanno ascoltato e che si sono letti le carte”, spiega l’avvocato Tirabassi convinto che “l’incontro è servito per intraprendere un percorso che sicuramente sortirà degli effetti positivi”. Anche se è consapevole che è molto improbabile che il governo accordi una proroga di tre anni. Più reale è che venga accordato un solo anno, fino a settembre del 2022, così da permettere alla commissione interparlamentare di approfondire le singole questioni e constatare di persona la situazione nei quattro Tribunali abruzzesi e poi poter decidere in maniera definitiva.