CHIUDE “PUNTO E A CAPO”, “INTERNET VERO PROBLEMA PER UNA LIBRERIA CHE MUORE”

“Il vero problema per una libreria che muore è internet”. E’ l’amara constatazione, la presa d’atto di una concorrenza troppo forte, quella del giovane Jacopo Lupi, che ha deciso di chiudere la libreria “Punto e a capo”, aperta in via Roma, cinque anni fa, nella primavera del 2014. Ad annunciare la chiusura del locale, che avverrà il 26 ottobre, mentre è iniziata la svendita dei volumi ancora negli scaffali, è stato lo stesso Lupi, con un post su Facebook, pieno di amarezza. Come lui stesso ha scritto il suo è stato un annuncio fatto “con il cuore in mano e un nodo in gola”. Ad incidere sulla drastica decisione hanno pesato il calo degli acquisti ma anche il fitto del locale e la crisi che vivono molte attività nel centro storico. “Ma questi dati di fatto hanno inciso fino ad un certo punto. E’ anche vero che noi  italiani siamo ormai negli ultimi posti in classifica nelle statistiche sulla lettura – precisa Lupi – ma al di là di questo dato ad incidere molto sulla tenuta delle librerie è la presenza di internet, che favorisce l’acquisto online di libri. La facilità dell’acquisto online rende difficile il lavoro del libraio. Ultima novità, in tal senso, è proprio quella che Amazon di recente è diventato anche distributore di libri”. “Eppure tanti giovani, devo dire, hanno frequentato la mia libreria – continua il proprietario di Punto e a capo – probabilmente ha inciso anche il fatto di entrare in contatto con me che sono ancora giovane e molti ragazzi hanno anche partecipato alla presentazione di libri, ad incontri con gli autori e ad altri momenti culturali che ho creato proprio per incentivare la frequentazione della libreria, l’interesse per la lettura e l’acquisto di libri”. “Insomma ce l’ho messa tutta – spiega Lupi – ho avuto anche un pubblico eterogeneo, poi però quando i numeri sono in calo bisogna prendere decisioni e poi i prezzi dei libri aumentano perché il mercato della filiera delle librerie si restringe sempre più”. Per ora dunque, a proposito di libri, il “capitolo è chiuso”. “Però ci sono tante idee – tiene a sottolineare Lupi – non escludo di poter riaprire una libreria in altro modo, in altri posti ma è chiaro che occorre tempo e occorre soprattutto l’idea giusta”. L’addio amaro, postato sui social, potrebbe un giorno trasformarsi in un “arrivederci a presto”.