L’ABBRACCIO DI PACENTRO AL SUO “COMPAESANO” MIKE POMPEO
Lasciando Pacentro, nel primo pomeriggio, Mike Pompeo, il segretario di Stato Usa, ha promesso che tornerà nel prossimo futuro. Una promessa per il suo paese d’origine, “consegnata” al ristoratore Carmine Cercone, proprietario della “Taverna de li Caldora”, dove Pompeo, con la moglie e il suo staff, ha pranzato gustando un menù tutto a base di tipicità abruzzesi. Pompeo è arrivato nel paese, dove affondano le radici della famiglia paterna, alle 12.30. Sceso dall’auto all’ingresso del paese è stato accolto dall’abbraccio del sindaco Guido Angelilli e dagli altri amministratori, salutato da due ali di folla. Attraversato il corso è arrivato in piazza del Popolo, scendendo in via S.Francesco per visitare la casa dove vissero i bisnonni, Carlo Pompeo e Gemma Pacella. Con l’attuale proprietario dell’abitazione, Vincenzo De Capite Mancini, il segretario di Stato si è intrattenuto in breve conversazione. “Sia lui che la moglie hanno accettato di bere un goccio di vino casereccio fatto da me – ha raccontato De Capite Mancini – un Montepulciano d’Abruzzo fatto con l’uva genuina, la produco io. L’ha apprezzato molto, ha detto ‘è buonissimo'”.” Sono stato molto contento di questa visita” ha concluso il proprietario della casa di via S.Francesco, ricordando di aver acquistato quella casa negli anni ’80, di ritorno dal Canada, da una nipote della famiglia, Gemma, che risiedeva a Detroit, negli Stati Uniti. Qualcosa della casa originaria è cambiata, per il resto è rimasta com’era alle origini. Pompeo ha ricevuto poi il saluto del presidente della Regione, Marco Marsilio. “Questa visita dimostra quanto legame affettivo ci sia tra i nostri discendenti e i nostri emigrati con le loro radici e le loro origini” ha sottolineato Marsilio, esaltando il significato di questa visita privata, che riporta alla mente un capitolo di storia vissuto dalla nostra regione, quello dell’emigrazione che in particolare negli anni Cinquanta segnò molti paesi, soprattutto nell’Abruzzo interno. “Spero che questo sentimento – ha aggiunto il presidente della Regione – sia sempre più diffuso e che possa diventare l’arma in più nel mondo per farsi apprezzare e per sviluppare la nostra offerta turistica. Quella di oggi è una occasione imperdibile per Pacentro per farsi scoprire per le sue bellezze in tutto il mondo”. Tanti applausi, lungo la strada, per il ritrovato discendente della famiglia Pompeo, avvicinato dalla gente già come un “compaesano”. Poi tutti a pranzo. “È stato molto contento delle cose che ha mangiato – ha raccontato il ristoratore della Taverna de li Caldora – ed ha pagato il pranzo con la sua carta di credito personale, quindi ho anche la sua firma da conservare. Mi ha assicurato che tornerà a Pacentro e di questo sono molto contento”. Il ristoratore ha fatto dono all’ospite di una Natività di Pasquarelli, artigiano pacentrano. Il segretario Pompeo ha mangiato su un tavolo per due insieme alla moglie Susan. Sagnette ricce, ricotta di capra e guanciale e pappardelle ai funghi porcini, per cominciare. Poi secondo con marchigiana alla brace e arrosticini di pecora e verdure miste; dessert di pizza dolce abruzzese con cantucci e crostata di ricotta. Il tutto “bagnato” da vino Cerasuolo e Montepulciano Presidium. Per finire un sorso di Ratafià e cantucci.