REFERENDUM, ALTA TENSIONE IN REGIONE. PD: INTERESSI DELL’ABRUZZO PIEGATI A DIKTAT DI SALVINI
Si vive ancora una giornata ad alta tensione in Consiglio regionale. La commissione Bilancio torna a riunirsi, dopo il blitz di ieri del presidente Sara Marcozzi (M5s) che cogliendo l’occasione data dalle divisioni del centrodestra ha aperto e chiuso in pochi minuti la seduta della commissione, chiamata a pronunciarsi sul nodo del referendum promosso dalla Lega sul sistema elettorale. In serio dubbio che oggi il Consiglio regionale possa riunirsi, come previsto da convocazione fissata alle 16.30. Ma dopo gli scontri di ieri il centrodestra, pare ricompattato. Berlusconi ha dato ai consiglieri di Forza Italia la possibilità di esprimersi secondo libertà di coscienza sulla proposta di referendum, a condizione però che nella proposta della Lega sia prevista la conservazione di una quota proporzionale nel maggioritario. Da qui tutto un lavoro di mediazione, ancora in atto, tra le diverse componenti del centrodestra, per arrivare ad una soluzione. Mentre per il fine settimana arriverebbe in Abruzzo lo stesso “capitano” Matteo Salvini, per capire a fondo cosa succede in Regione e tra i suoi, considerato che l’Abruzzo avrebbe dovuto fare da battistrada alle altre Regioni per promuovere il referendum elettorale, secondo quanto disposto in materia dalla Carta costituzionale. Questa mattina il consigliere regionale Udc, Marianna Scoccia, aveva sottolineato che ben altri sono i reali interessi della cittadinanza abruzzese, legati semmai a infrastrutture, trasporti, sanità. Insomma il referendum non è prioritario rispetto a problemi gravi e non può quindi condizionare l’attività delle istituzioni, fino a paralizzarla, per interessi di parte. Dal centrosinistra altri fendenti vengono verso lo schieramento opposto ed in particolare contro la Lega. “Abbiamo piegato l’interesse della Regione e dell’intera comunità regionale ai diktat di Salvini e di Bellachioma, suo braccio armato in Abruzzo, sulla discussione del quesito referendario – ha spiegato il capogruppo del Partito democratico, Silvio Paolucci -. Non conosco quali poteri di vita e morte abbia Matteo Salvini sui propri consiglieri regionali, ma che in cinque, sei regioni prevalga la discussione sul tema elettorale, come per l’Abruzzo, rispetto ai temi legati all’agricoltura, alla sanità, ai trasporti, con gli studenti rimasti a piedi, è un film che forse il capitano si è fatto tra una mojito e l’altro”.