OPERAIO COLPITO DA MALORE ALLA MARELLI, FIOM: TAGLI E RISPARMIO RICADONO SU SALUTE DEI LAVORATORI
E’ stato colto da malore e trasportato d’urgenza in ospedale un operaio della Marelli, dopo un’accesa discussione in fabbrica. Il fatto è avvenuto nella giornata di ieri e a rivelarlo è stato il sindacato Fiom-Cgil. Un avvenimento “increscioso” che ha visto vittima un operaio “al quale è stato chiesto dal nulla, di punto in bianco, di lavorare su un secondo impianto oltre al primo sul quale lavora, già al limite del consentito, da sempre”. Il lavoro, già in sovraccarico di lavoro, non ha retto ed è crollato. La Fiom ha riferito l’episodio per porre in evidenza il clima che si vive nello stabilimento sulmonese. “L’azienda avvalendosi di non sappiamo quali calcoli su carichi di lavoro, ogni tanto torna alla carica – sottolinea il sindacato – mandando in avanscoperta capi, operatori o qualche volenteroso gestore operativo, che a volte superano, anche di loro pugno, i limiti del buon senso, dell’educazione e forse anche del legale”. Da qui discussioni che a volte sfociano in episodi come quello di ieri, con malori provocati anche da stress, ansie e affaticamento fisico e mentale. Ora la Fiom, solidarizzando con il lavoratore colpito da malore, chiede all’azienda provvedimenti sull’accaduto, così che certi episodi gravi non abbiano a ripetersi. “Ormai assistiamo ogni giorno ad aumenti ingiustificati di carichi di lavoro su calcoli, di tempi e metodi, campati in aria che vanno a sommarsi all’imminente aumento delle turnazioni – spiega il sindacato – scaricando sui lavoratori le inefficienze degli impianti, gli scarsi investimenti, le incolmabili negligenze gestionali”. Per la Fiom “la politica del risparmio a tutti i costi e dei tagli non può ricadere sulla salute dei lavoratori”.