BIANCHI NON MOLLA SUL PD E CONTROREPLICA AI “COMMISSARIATI”
Il consigliere comunale Elisabetta Bianchi non ci sta alla replica del circolo Pd e controreplica. “Il coraggio dell’azione politica e della spendita della firma purtroppo non si può regalare. Sono il consigliere comunale più produttivo di questa consiliatura per atti di sindacato ispettivo, proposte di deliberazioni di ordini del giorno consiliari e per comunicati stampa che amo concepire da sola. Il profilo grossolanamente tratteggiato dal sempre anonimo PD sulla mia persona prima ancora che sull’assetto politico istituzione con cui dirigo la carica di consigliere comunale non risponde affatto al rigore di comportamenti, all’alto senso civico e del dovere cui ho sempre improntato la mia azione politica, talvolta determinante, prima da cittadina e poi da consigliere comunale su moltissimi temi tra i quali ricordo la geografia giudiziaria, l’ospedale ed i servizi sanitari, la centrale ed il metanodotto Snam, i lavori di riqualificazione del centro storico, i servizi comunali, la gestione delle società partecipate, l’edilizia scolastica, lavori pubblici, la ricostruzione post sisma, le varie situazioni politico-amministrative” afferma con piglio forense il consigliere comunale. “Ma l’approccio tutt’altro che culturale degli ignoti estensori ha diviso il gruppetto nel quale pure più d’uno in queste ore ha attestato la sua solidarietà ed una riservata presa di distanza riconoscendo valenza al mio operato” sottolinea Bianchi, ritenendo, al contrario del circolo Pd, che il gruppo consiliare sotto le insegne del partito di Zingaretti, a palazzo S.Francesco, almeno sulla carta, esista ancora. “Atmosfera opaca quella che si respira tra le pareti tinte a nuovo del PD ma che non stupisce in quanto, di gran lunga coltivata la comoda assenza dal parterre politico ritenuto sinora evidentemente indegno della loro blasonata presenza, i commissariati PD, molto male informati sia sul mio conto che sull’attuale permanenza conforme al regolamento del gruppo consiliare del PD il cui capogruppo è Antonio Di Rienzo, sono stati ben attenti ad uscire dalla sicurezza delle loro abitazioni alla vigilia della presa del potere del PD al governo nazionale insieme ai pentastellati e non certo mossi dall’emergenza che Sulmona si trova ad attraversare da anni – continua il consigliere comunale – sono privilegiati i commissariati del PD che ben lungi dall’assistere ai lavori del Consiglio e delle commissioni, scrivono nell’anonimato mentre le gerarchie interferiscono con i lavori del Consiglio Comunale di Sulmona compulsando il presidente del Consiglio Katia Di Marzio e brigando continuamente, prima per impedire il sereno svolgimento dei lavori dell’ufficio di presidenza di cui sono membro e poi per ottenere un risultato indebito esclusivamente a loro beneficio fuori dalla previsione dello Statuto per il regolamento del funzionamento del Consiglio comunale e delle commissioni consiliari”. “Io ho invece scelto di stare dalla parte della Città di Sulmona con un percorso politico chiaro ed ininterrotto speso dal 2013 che mi ha visto in Forza Italia lungamente, prima della necessaria separazione non condividendo la metamorfosi del movimento e l’atteggiamento dei dirigenti nei confronti degli eletti. Vale la pena ricordare, come più volte chiarito, che mai la mia posizione politica né i miei riferiti stati influenzali sono stati determinanti per la salvaguardia della amministrazione Casini che non ho mai condiviso e anzi ho sempre contrastato apertamente con lealtà di comportamenti -mai galleggiando in Consiglio- ma sempre con azioni politiche ed amministrative riconoscibili e riconosciute, libere ed indipendenti soprattutto dalle ideologie” conclude Bianchi.