MARINUCCI: PD RESTA SPACCATO, APPELLO INUTILE DEL SEGRETARIO PIACENTE
“Un segretario provinciale-commissario del circolo sulmonese, Francesco Piacente, che ha rifiutato il dialogo con una parte consistente del partito oggi viene a parlarci di circolo Pd aperto a tutti, senza liste di proscrizione e non esclusivo?”. A porre la domanda è l’ex vice sindaco Luciano Marinucci, ieri presente nell’assemblea provinciale dem. “Nei giorni della crisi comunale a Sulmona, quando si è deciso l’accordo per una giunta di salute pubblica, accordo tecnico e non politico, ho promosso in prima persona una mediazione tra la componente dimasciana ed ex Margherita e l’attuale commissario Piacente – ricorda Marinucci – di tutta risposta proprio Piacente rifiutò qualsiasi contatto e dialogo, né volle dare al gruppo consiliare (Di Masci, Di Rienzo e Ranalli) la possibilità di chiarire le motivazioni di quella scelta indispensabile per la città e per evitare al partito una sicura sconfitta elettorale. Adesso il circolo sulmonese è in gran parte nelle mani degli ex Ds, mentre resta fuori tutta la componente ex Margherita, come confermato anche dalle presenze nell’assemblea di ieri. Questa spaccatura non porterà benefici ed è inutile adesso tendere una mano a chi è stato fatto fuori”. “Anche sulle elezioni provinciali di ottobre Piacente non si faccia illusioni di un Pd che possa tornare a dare le carte – continua Marinucci – oggi in provincia dell’Aquila il Pd è quasi inesistente, avendo perso nelle maggiori città e avendo mancato a febbraio scorso l’elezione di un consigliere regionale, per colpa di quegli esponenti di partito candidati in liste civiche. Loro hanno affossato la lista Pd, che non ha ottenuto un risultato che invece era a portata di mano”. Intanto, paradossalmente, il gruppo consiliare a palazzo S.Francesco sulla carta resta Pd perchè non c’è alcun provvedimento riguardante gli attuali tre consiglieri che formarono il gruppo sotto le insegne del partito di Zingaretti. “Ma c’è un altro paradosso, segno evidente della cecità politica dell’attuale dirigenza locale e provinciale – accusa ancora Marinucci – a Sulmona si è gridato allo scandalo per l’accordo con le liste civiche del sindaco Casini, mentre a Roma è nato un governo Pd-Cinque stelle, per ragioni spesso affini a quelle per le quali si è fatto l’accordo a Sulmona”. “Il circolo Pd attuale, oggi diretto da personaggi che per anni si sono voltati altrove, anche sostenendo le liste dell’attuale sindaco, non sa guardare lontano e questo è sintomo di una politica che sarà votata certamente ma…solo al fallimento” conclude Marinucci, ricorrendo alla sua consueta verve ironica.