NUOVI LAMPIONI, I CARABINIERI BLOCCANO I LAVORI “PERCHE’ NON AUTORIZZATI”
Bloccati dalla Soprintendenza Sabap Abruzzo i lavori non autorizzati per la nuova illuminazione nel centro storico, che per constatare ufficialmente il fatto ha chiamato i carabinieri, per le competenze di polizia giudiziaria. E’ accaduto oggi pomeriggio, in via Mazara, proprio a pochi passi dalla sede municipale quando il funzionario della Soprintendenza, architetto Giuseppe Di Girolamo, ha chiesto alla ditta incaricata dei lavori di esibire documenti di autorizzazione. “Oggi non ho avuto l’esibizione di documenti di autorizzazione – ha precisato il funzionario – se poi le autorizzazioni sono in possesso del Comune o del responsabile unico del procedimento del Comune lo verificheremo in seguito”. I lavori comunque, come dichiarato dallo stesso Di Girolamo, non sarebbero passati al vaglio della Soprintendenza. “I cittadini si lamentano – ha continuato il funzionario della Soprintendenza – per cui io non sono poliziotto o carabiniere, non so cosa accada a Sulmona, raccolgo le segnalazioni dei cittadini e verificato che la segnalazione di oggi era esatta abbiamo agito di conseguenza”. Tutto sarebbe partito con l’installazione dei nuovi lampioni al led sul sagrato del palazzo e chiesa dell’Annunziata. Una novità che ha provocato reazioni immediate, con telefonate e sms a funzionari e dipendenti degli uffici della Soprintendenza. Alla ditta incaricata dei lavori sarebbe stato intimato subito lo stop a quei lavori, per tutte le verifiche necessarie. E successivo è stato poi l’intervento in via Mazara. Il funzionario infatti ha concluso ricordando che Sulmona, diversamente da altre città, gode di una tutela paesaggistica e “tutto ciò che riguarda le facciate di edifici è sottoposto a tutela paesaggistica per cui in qualsiasi caso, sia per mettere lampade in edifici non vincolati, sia per installare lampioni su strada pubblica, occorre autorizzazione”. “L’autorizzazione non è un fatto meramente burocratico – ha precisato Di Girolamo – la Soprintendenza ha conoscenza delle specificità delle metodologie d’intervento e quindi anche il lavoro di restauro va visionato dalla Soprintendenza per verificarne la bontà, indipendentemente dalla qualità della ditta. Il controllo e la verifica dei lavori di restauro spettano alla Soprintendenza”.