OSPEDALE SULMONA-POPOLI-CASTEL DI SANGRO, JAMM MO’ RILANCIA LA PROPOSTA

La nascita dell’ospedale del Centro Abruzzo, con connessione funzionale tra Sulmona, Popoli e Castel di Sangro e l’istituzione della Zona economica speciale sono gli obiettivi primari proposti dall’associazione Jamm’ Mo’ al sindaco Annamaria Casini, nell’incontro che si è svolto ieri.  “Abbiamo portato all’attenzione del sindaco, attraverso un documento  consegnato nelle sue mani, le  numerose  tematiche che reputiamo siano  alla base della sopravvivenza dell’intero Centro Abruzzo e permettere alle future generazioni di non emigrare in cerca di un lavoro. Per l’associazione guidata da Giuseppe Massaro l’ospedale Sulmona-Popoli-Castel di Sangro sarebbe “l’unico strumento per garantire un’offerta sanitaria specialistica ai cittadini di questo territorio. La presenza  di tre presidi di base invece di un solo Ospedale  di primo livello in connessione funzionale porterebbe  ad un un progressivo depauperamento per via dell’eccessiva  frammentazione dell’ utenza e ridotto numero  di  prestazioni”. Inoltre per l’associazione è “urgente e non più rinviabile l’espletamento dei concorsi dei direttori di struttura complessa. Attualmente su un totale di cinque previsti in dotazione organica tre sono vacanti”. Infatti sono sprovvisti di direttore le unità di Medicina, Chirurgia ed Ortopedia, reparti strategici per l’espletamento delle attività specialistiche. “In ultimo mantenere la vocazione Ortopedica determinerebbe un importante indotto con effetti positivi  sia in termini di risposta ai bisogni di salute che occupazionali – ricorda l’associazione – ricordiamo che il polo ortopedico connesso con la riabilitazione intensiva della clinica San Raffaele determinerebbe un volano di sviluppo importante per il Centro Abruzzo. Una medicina territoriale priva di  supporto ed investimenti   necessari  per garantire una buona assistenza”. Appare necessaria la costituzione delle Uccp che permetterebbe di garantire un assistenza di qualità più vicina al cittadino evitando ricoveri impropri ed aggravio di spese. Invece per l’economia del territorio l’associazione ritiene che la Zona economica speciale, collegata al corridoio Tirreno Adriatico e caratterizzata da un importante piano strategico è “una delle poche strade per garantire una crescita economica duratura”. Infine da digitalizzazione dei processi penali e civili e la valorizzazione della presenza dell’istituto di pena tra i più importanti d’Europa quali strumenti per garantire la sopravvivenza dei tribunali minori.