CENTRO STORICO E MOVIDA, SANTILLI: CON DASPO URBANO PRIMA RISPOSTA

“Città bella Sulmona ma che tristezza l’averla resa difficile per i turisti, sembra che la notte i giovani abbiano preso il controllo del centro storico e l’atmosfera è talvolta addirittura intimidatoria, con schiamazzi che non permettono di dormire. Sulmona non c’è più?”. A parlare è Chris McGovern, turista inglese, a proposito dell’articolo pubblicato sabato scorso da ReteAbruzzo, proseguendo nell’inchiesta sui problemi di ordine e decenza nel centro storico, spesso turbato da eccessivi rumori, come la musica ad alto volume, fino a notte inoltrata, da schiamazzi, quando non addirittura da risse e violenze, nella serata del sabato. Un commento e forse anche un appello quello di McGovern, che è stato in più occasioni ospite della città, che richiama ad un’ulteriore riflessione. Intanto per la sicurezza e il mantenimento del decoro cittadino il Comune ha cominciato a muoversi: arriva il Daspo urbano. La proposta di delibera presentata dal consigliere comunale Luigi Santilli ed approvata all’unanimità in aula è il primo passo verso l’attuazione del daspo urbano. Già il decreto Minniti del 2017 prevedeva questa disposizione a tutela del decoro e della sicurezza delle città, poi modificato, lo scorso anno, dal decreto Sicurezza dell’attuale ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Gli articoli 9 e 10, dello stesso Decreto Sicurezza, sono quelli che si occupano specificatamente delle misure a tutela del decoro di particolari luoghi. Infatti, proprio l’articolo 9, al punto 1, specifica che coloro i quali impediscano la fruizione e l’accessibilità ad infrastrutture di trasporto pubblico, saranno soggetti ad una sanzione amministrativa che va dai 100 ai 300 euro ed un ordine di allentamento, di 48 ore, dal luogo in cui è stato compiuto l’atto. È il punto 3 dello stesso articolo, che più ha interessato il consigliere Santilli. Questo punto, infatti, prevede che attraverso una modifica del regolamento di polizia urbana, si possano individuare ulteriori aree a cui estendere la validità del daspo urbano. “Siamo partiti proprio dalla modifica del regolamento della polizia locale ed attraverso l’introduzione dell’articolo 43 bis – spiega Santilli – abbiamo individuato altre aree quali: centro storico, plessi scolastici, presidi ospedalieri, musei,  edifici monumentali e di valore storico, aree verdi, luoghi di culto, cimitero, palazzetto dello sport e parcheggi pubblici”. In queste stesse aree individuate sarà inoltre soggetto al daspo urbano chiunque si trovi in stato di manifesta ubriachezza, compia atti contro la pubblica decenza, eserciti commercio abusivo o venga sorpreso a compiere esercizio di parcheggiatore abusivo. Le somme ricavate dalle sanzioni amministrative verranno poi devolute al comune ed avranno una finalità vincolata, infatti potranno essere utilizzate solo per iniziative volte al miglioramento del decoro urbano. Nel caso di reiterazione, nell’arco delle 48 ore di allontanamento, del medesimo atto illecito, chi verrà colto sul fatto sarà soggetto, oltre alla sanzione amministrativa aumentata del doppio, ad un divieto di accesso emesso dal Questore a quella specifica area per 6 mesi. “Strettamente legato al daspo urbano – continua Santilli – è l’articolo 13 dello stesso decreto Sicurezza, si tratta di ulteriori misure di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti all’interno o in prossimità di determinate aree pubbliche”. Infatti, nei confronti delle persone condannate con sentenza definitiva negli ultimi tre anni per la vendita di sostanza stupefacenti nei pressi di scuole o locali pubblici, il Questore può disporre, per ragioni di sicurezza, un divieto di accesso a queste aree, che va da uno a cinque anni. “Oltre agli atti di inciviltà, che comunque non possono essere trascurati, – conclude Santilli – sembra ci siano episodi di violenza quasi ogni fine settimana, come fosse un fatto culturale. Non ricordavo fossero così frequenti anni fa. Come istituzione comunale non possiamo fare molto. Stiamo cercando di attuare il daspo nel più breve tempo possibile, con una finalità preventiva: sanzioni pecuniarie, allontanamento e divieto d’accesso funzioneranno da deterrente e scoraggeranno tutti quelli che sono abituati a compiere questi atti come fossero la normalità. Sottolineo che l’obiettivo del daspo urbano è il mantenimento del decoro urbano poiché la mancanza di educazione e di civiltà, oltre agli episodi di violenza, non fanno altro che allontanare la gente dalla città”.