AGGRESSIONE AL CENTRO ACCOGLIENZA, LA COLTELLATA AVREBBE POTUTO UCCIDERE IL GIOVANE DEL GAMBIA

Secondo il perito nominato dal Gup, Giuseppe Ferruccio, il colpo inferto al giovane gambiano ospite della casa di accoglienza a Sulmona poteva essere fatale. Questa mattina, nel corso dell’udienza, che si è tenuta nel Tribunale di Sulmona, il medico legale Ildo Polidoro, illustrando la sua relazione, ha affermato che la lama del coltello è stata deviata da una costola e quindi il colpo non è risultato mortale, proprio per un caso fortuito. Pochi centimetri più in basso o in alto e il giovane poteva restare ucciso. Si fa dunque più pesante la posizione dell’imputato Nicola Spagnoletti, accusato insieme a Serafino Di Lorenzo, di tentato omicidio. I due imputati hanno infatti deciso di definire la loro posizione processuale seguendo due strade diverse. Spagnoletti con il rito abbreviato e Di Lorenzo con il rito ordinario. I fatti fanno riferimento al 13 giugno dello scorso anno quando Spagnoletti e Di Lorenzo fecero irruzione nel centro di accoglienza della Casa Santa dell’Annunziata in corso Ovidio, aggredendo alcuni ospiti e ferendo un immigrato del Gambia con una coltellata. Al termine dell’udienza di oggi il giudice ha rinviato il procedimento al prossimo 25 luglio, per l’audizione dell’imputato e la discussione finale.