VINO, CULTURA E TERRITORIO IN “ABWINE” INAUGURATO DAL “TRATTATO SUL LECCHINO”
Con la presentazione del “Breve trattato sul lecchino” del professore Antimo Cesàro è stata inaugurata la seconda edizione di Abwine, rassegna enogastronomica che nella cultura del vino unisce arte e valori del territorio. Protagonisti dell’evento sono piccoli produttori e cantine vinicole per promuovere il territorio e le sue peculiarità, attraverso degustazioni guidate, convegni, incontri, conferenze. Un premio sarà assegnato a fine rassegna, domenica 7 luglio, al produttore di vino che meglio ha saputo rappresentare l’Abruzzo nel mondo. Nell’incontro di oggi condotto dal professore Alessandro Bencivenga, con il sindaco Annamaria Casini e l’auto, è stata delineata dal trattato la figura del lecchino sintesi sublime di disposizione e arte, di natura e cultura, di attitudine e abilità, di genio e capacità organizzativa. Un essere straordinario che deve dimostrare di possedere e coltivare una virtù fondamentale: la pazienza. Egli sa di dover leccare oggi per incassare domani. A furia di ingoiare rospi, sorridere a comando, applaudire e leccare scarpe e altro, con modestia, senza fiatare, il lecchino assumerà via via posizioni di sempre maggiore rilievo nell’ambito di un ministero, di un’università, di un movimento politico, di un ordine professionale. Proprio al raggiungimento del culmine della carriera si consuma il dramma esistenziale del nostro Campione: si renderà conto di non avere più a disposizione scarpe o natiche per le quali valga veramente la pena adoperarsi.” Attraverso la storia e la letteratura – da Aristotele a Dante, da Machiavelli a Musil – Antimo Cesaro descrive il ritratto impietoso di una creatura immortale: il lecchino. Ad introdurre e intervallare gli interventi dell’incontro il mandolinista Francesco Mammola. Nel cortile dell’Annunziata, magnifico scenario della rassegna, spicca anche una mostra di pittura dell’artista Latifa Benharara.