IN ARRIVO DISAGI PER GLI UTENTI DEL COGESA (video)

Si preannuncia un’estate difficile per i cittadini utenti dei servizi Cogesa. Infatti la società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti avrà difficoltà nella scelta di personale formato e qualificato per venire incontro alle necessità di incremento dei servizi durante i mesi estivi. Lo ha detto questa mattina l’amministratore unico di Cogesa, Vincenzo Margiotta, nella conferenza stampa che di fatto ha inaugurato la nuova sede Cogesa, nella zona industriale di Sulmona. L’amministratore unico della società ha ricordato la sua decisione di sospendere per novanta giorni le graduatorie del personale, essendo in corso un’indagine della magistratura, che riguarda lo stesso amministratore, proprio sulle assunzioni di personale. Bisognerà ricorrere ad agenzie interinali ma resta il fatto che non c’è personale formato e qualificato e quindi i maggiori disagi si avranno in quei centri del comprensorio dove in estate si ha un incremento sensibile della popolazione residente. Intanto la società Cogesa guarda agli obiettivi del prossimo futuro. “Con l’attivazione di Refolo Attritor Mill sarà abbattuta notevolmente la produzione di rifiuti in discarica, riciclando il materiale non differenziato lavorato” ha spiegato Margiotta. “Altro obiettivo è quello dell’impianto Fater per riciclare pannoloni e pannolini, mettendo insieme tutte le aziende regionali del settore, prevedendo anche sei e forse otto nuove assunzioni di personale – ha continuato l’amministratore – come pure entro quest’anno sarà attivato l’impianto di compostaggio di Navelli per la produzione di biometano e si arriverà al totale recupero della plastica con il revamping della piattaforma”. Questi gli obiettivi per quest’anno, segno di una società in crescita. Mentre sulla richiesta di un gruppo di sindaci dei Comuni soci di tornare al consiglio d’amministrazione con tre o cinque membri Margiotta si è detto perplesso. “Con un cda a tre o cinque componenti c’è il rischio di rallentare l’esecutività delle decisioni della società – ha spiegato Margiotta – oltre al fatto che i costi non possono aumentare e quindi 23mila euro, con tutte le responsabilità del mandato, andrebbero divisi per tre o per cinque, il cda avrebbe bisogno di un braccio operativo, che sarebbe il direttore generale, aggravando la società di nuovi costi”. Sul territorio Cogesa nel 2018 ha riversato circa 11 milioni di euro, di cui 3 milioni 636mila euro distribuiti tra i 234 fornitori e 7 milioni 73.621 euro ai 227 dipendenti. “Il modello Cogesa di hub and spoke” è modello che funziona – ha concluso Margiotta – con centri di raccolta distribuiti sul territorio, come satelliti collegati in rete alla casa madre”.