MALORE AD UNA BAMBINA DI SCANNO, IL MEDICO RIFIUTA DI VISITARLA E INTERVENGONO I CARABINIERI
Una bambina di Scanno, si è sentita male, è stata accompagnata dal nonno al medico di guardia che però si è rifiutato di visitarla. E’ successo il finimondo ieri mattina a Scanno, con carabinieri e sindaco chiamati ad intervenire per riportare la calma, in una situazione che si stava facendo incandescente. All’origine dell’atteggiamento del medico ci sarebbe la direttiva emanata dall’Asl che vieta visite ambulatoriali, consentendo alle guardie mediche di visitare a domicilio i pazienti solo per interventi improcrastinabili. La bambina accusava difficoltà respiratorie e al rifiuto del medico, che non ha aperto nemmeno l’ambulatorio, perché così impone la direttiva Asl, il nonno ha chiamato i carabinieri e denunciato il medico per omissione di soccorso. Ne è nata una discussione al termine della quale la bambina è stata comunque visitata con la prescrizione di farmaci antinfluenzali. “Ho deciso di sollevare il problema per far capire a tutti la gravità della decisione presa dai dirigenti amministrativi dell’Asl per i quali non bisogna fare più visite in ambulatorio” spiega il medico sulmonese coinvolto nella vicenda. “Noi vogliamo prestare il nostro servizio garantendo la massima professionalità ai cittadini – aggiunge – ma la Asl della provincia dell’Aquila non la pensa in questo modo e noi restiamo da soli in prima linea, esposti alle proteste dei cittadini”. Anche il sindaco Giovanni Mastrogiovanni è deciso a risolvere il problema e ha annunciato che si farà parte attiva con l’Asl per ripristinare il servizio ambulatoriale delle guardie mediche. “Non è possibile esista una discrezionalità per decidere se un paziente è grave o non lo è – spiega il primo cittadino – la guardia medica deve essere messa in condizione di prestare il proprio servizio a 360 gradi, non solo su direttive che possono essere interpretate in mille maniere”. Proprio su questa battaglia, dopo aver già effettuato due giornate di sciopero, le guardie mediche hanno annunciato altri tre giorni di astensione dal lavoro il 17, 18 e 19 luglio.