AUTO FINISCE NEL FIUME, IL GIUDICE CONDANNA LA PROVINCIA
A causa di un malore perde il controllo della sua auto e finisce nel fiume Sagittario. Si salva per miracolo dopo l’intervento dei vigili del fuoco che lo aiutano ad uscire dall’abitacolo del veicolo con l’aiuto di una scala. Ma la sua auto subisce danni per oltre 13 mila euro. A distanza di 5 anni dall’incidente, il tribunale di Sulmona ha condannato la Provincia dell’Aquila al risarcimento del danno nei confronti dell’automobilista perché, secondo il giudice Daniela D’Ambrosio, la strada non era adeguatamente protetta da guard rail. Una sentenza destinata a fare giurisprudenza quella emessa nei giorni scorsi dal tribunale di Sulmona che ha ritenuto legittimo il ricorso presentato da un automobilista di Montesilvano difeso nel procedimento giudiziario dagli avvocati Emilio Sulli e Silvia Giulianini, entrambi del Foro di Pescara. La vicenda fa riferimento all’8 marzo di cinque anni fa quando F.C.D.A. 49 anni originario di Sulmona ma residente a Montesilvano era appena uscito dal casello autostradale e aveva imboccato la strada per raggiungere Roccaraso. Percorse alcune centinaia di metri, ha avuto un leggero malore che gli ha fatto perdere il controllo dell’auto finita prima fuori strada e poi nelle fredde acque del fiume Sagittario. L’uomo si è salvato grazie alla prontezza di riflessi e dopo essere uscito dal finestrino è riuscito a salire sul tettuccio del suo Suv e a restare lì in equilibrio fino all’arrivo dei vigili del fuoco che lo hanno salvato. Scampato il pericolo il 49enne ha iniziato la sua battaglia giudiziaria contro la Provincia dell’Aquila gestore di quel tratto di strada ritenuto poco sicuro. Il Giudice, a seguito dell’istruttoria svolta, ha riconosciuto la responsabilità dell’Amministrazione Provincia dell’Aquila per violazione degli obblighi di protezione adeguati agli standard di sicurezza ed ha condannato l’Ente al risarcimento del danno e delle spese legali in favore del F.C.D.A.. “In poche parole”, spiegano gli avvocati Sulli e Giulianini, è stato accertato che gli attuali dispositivi di protezione non sono conformi alla legge o comunque non sufficientemente
adeguati ad evitare situazioni di pericolo quale il fatto denunciato.
“Se le barriere di protezione nel tratto di strada dove c’è
l’intersezione con il fiume Sagittario fossero state adeguate e conformi
agli standard di sicurezza determinati dalla legge”, concludono i due legali pescaresi, “il veicolo non
sarebbe mai precipitato nel fiume”.