COGESA, CONSUNTIVO 2018 APPROVATO: PRODUZIONE IN CRESCITA E RIDUZIONE DEI COSTI
Aumento del valore della produzione e diminuzione dei costi: può essere così sintetizzata la sostanza del bilancio consuntivo del Cogesa approvato ieri pomeriggio col 54% delle quote societarie sul 75% dei presenti il consuntivo 2018 di Cogesa SpA. Il documento fotografa una Società in crescita costante nell’ultimo anno e solida dal punto di vista finanziario e patrimoniale.Cogesa infatti, è diventata il soggetto di riferimento del servizio pubblico di gestione dei rifiuti in tutto il Centro Abruzzo. Il valore della produzione è aumentato di 2.416.621 euro rispetto al 2017, giungendo a 15.863.163 euro di ricavi totali contro i13.446.542 euro del 2017. All’aumento dei ricavi corrisponde una diminuzione dei costi per servizi (nonostante l’aumento dei Comuni Soci e delle prestazioni), ed un decremento dei costi della produzione per servizi passati da 4.866.097 euro del 2017 a 4.105.432 euro del 2018. “Un plauso particolare voglio farlo alla struttura che, malgrado investita di una grande pressione, è riuscita ad ottenere un’alta qualità nella gestione dei servizi”, sottolinea l’amministratore unico di Cogesa, Vincenzo Margiotta. – “Le scelte operative adottate hanno contribuito a consolidare nel tempo gli ottimi risultati in termini di percentuali di raccolta differenziata, garantendo nel contempo la migliore qualità del servizio agli utenti finali”. Sono scesi i costi per la gestione dei servizi di raccolta passati da 4.866.097 euro del 2017 (su 43 Comuni serviti) a 4.105.432 euro del 2018 (su 56 Comuni serviti). Per questo, in base agli ammortamenti e alle svalutazioni previste, si raggiunge il risultato di un utile ante imposte di 320.732 euro. Dalla fase di selezione in piattaforma, Cogesa Spa ha prodotti ricavi nel 2018 pari a complessivi 682.476 euro (di cui 17.587 per vetro da Co.Re.Ve, 136.145 per carta e cartone da Comieco, 14.512 per imballaggi-metalli da Cial, 8.984 da Cna per acciaio e 505.248 per plastica da Co.Re.Pla). Nel 2018 sono entrate nel Tmb 47.100 tonnellate circa di rifiuto non differenziato che hanno prodotto un ricavo di circa 7 milioni di euro. Il quantitativo di percolato prodotto è risultato notevolmente inferiore a quello degli anni precedenti (100.000 euro circa nel 2018 contro 200.000 circa del 2017). Nel corso del 2018 è iniziata l’attività di raccolta domiciliare in 24 Comuni. Quest’anno Cogesa ha investito molto nella formazione del personale. In particolare sono stati attivati 33 corsi a partecipazione gratuita per i dipendenti per 1.300 ore complessive e una spesa di 35.374 euro (circa il doppio dello scorso anno). L’utente finale assume un ruolo centrale nella politica di Cogesa Spa, coinvolgendo cittadini e Soci nella gestione dei servizi e nelle scelte societarie connessi ad essi. Da gennaio 2018 a dicembre 2018 sono state ricevute circa 31.000 richieste suddivise: 16.000 di prenotazione ingombranti per il ritiro domiciliare 15.000 di informazioni e reclami. Sono ovviamente aumentati i costi per godimento per beni di terzi, tenuto conto che la flotta aziendale è passata nel 2018 a 54 mezzi in noleggio (contro i 10 nel 2017) e 80 mezzi in proprietà (gli stessi nel 2017), nonché i costi per il personale, saliti in proporzione all’aumento dei servizi.Il fatturato è cresciuto del 21,7% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 15.782.921 di euro. Dal consuntivo emerge un aumento dei crediti verso i clienti ed in particolare verso i Comuni Soci, passato da 7.121.061 nel 2017 a 8.378.344 nel 2018. Anche nell’anno 2018 è continuata l’adesione da parte di Comuni alla compagine sociale: oggi sono iscritti al libro soci di Cogesa 65 soci. Grazie ai risparmi realizzati, si ottiene un risultato positivo lordo (quindi ante-imposte) di 320.732 euro, con un utile netto di 100.484 euro.“Resta ben inteso che obbligo di Cogesa è rendere servizi efficienti e di qualità al minor prezzo possibile – conclude Margiotta – per questo la redditività non è un obiettivo numerico, ma un risultato che va condiviso e ridistribuito sul territorio gestito sottoforma di esecuzione dei servizi a favore dei Soci. Perché l’utile è uguale a servizi efficienti, efficaci ed economici in una società pubblica”. Il 2019 sarà un anno cruciale per Cogesa, sarà l’anno dell’Agir (che priverà i Comuni del diritto di gestire rifiuti e Tari, stabilendo le tariffe e decidendo a chi affidare il servizio), di Refolo/Attritor Mill (grazie ad alcune modifiche al Tmb si abbatterà notevolmente la produzione di rifiuti in discarica, riciclando tutto il materiale non differenziato lavorato, sarà l’anno dell’impianto Fater per il riciclo di pannolini e pannoloni (una straordinaria opportunità per il territorio), dei nuovi uffici (scelta non più rinviabile per il trasloco dell’officina e dei dipendenti), sarà l’anno delle vetture elettriche (sulle unità locali saranno montate pensiline fotovoltaiche per ricaricare mezzi elettrici) e dell’impianto di compostaggio con produzione di bio-metano (Biofert-Navelli), sarà l’anno del recupero della plastica (grazie al revamping della piattaforma). Ma il bilancio non è stato votato all’unanimità. Sei Comuni hanno votato contro, con l’astensione di Corfinio. Secondo il sindaco di Campo di Giove, Giovanni Di Mascio, “il bilancio presenta poste attive che non andrebbero calcolate”. “Lo ha rilevato anche la società di revisione che invitava il Cogesa a rivedere alcuni passaggi come la sopravvalutazione di una posta attiva del patrimonio. Non è stato rivalutato il credito di Daneco, perchè la società è stata ammessa nel 2018 alla procedura del concordato preventivo dal tribunale di Roma”. Oltre a Campo di Giove, hanno votato contro i Comuni di Pacentro, Raiano, Pratola Peligna, Cansano e Pescocostanzo.