I CAVALLI E LE CAVALLETTE DEL VISCONTE DI CAMBRONNE

Non si apre il nuovo ospedale? La colpa è dei cavalli del Parco Daolio. La sede storica del liceo classico resta chiusa? La colpa è dei cavalli del Parco Daolio. Ha dell’incredibile quello che sta accadendo in questi giorni a Sulmona dove sembra che all’origine di tutti i problemi che interessano la città ci siano i cavalli del parco fluviale che, poverini, sono gli unici che stanno facendo diligentemente il loro lavoro, ripulendo l’area verde dalle erbacce. Ieri un noto avvocato della città è stato punto da un insetto mentre passeggiava sotto casa e a chi ha dato la colpa?? Ai cavalli del Parco fluviale. Una psicosi che per fortuna ha colpito e contagiato poche persone. Nonostante alcuni personaggi cittadini, anche del mondo dell’informazione, si prodighino quasi tutti i giorni paventando epidemie, contagi e infezioni. Tra questi perfino il circolo del Partito democratico, il cui segretario è arrivato  a citare la battaglia di Waterloo e la parola “merde, che il generale Cambronne pronunciò davanti agli inglesi che gli imponevano la resa, per esprimere  dissenso e disappunto a una scelta fatta dall’amministrazione comunale per eliminare l’erba alta che aveva invaso il Parco fluviale. Una scelta che può essere stata discutibile, ma puntare il dito sui cavalli ipotizzando catastrofi, concerti e manifestazioni che salteranno, ci sembra davvero troppo. Il consigliere comunale Angelo Amori che aveva minacciato l’uscita dalla maggioranza sempre a causa della presenza dei cavalli nel Parco fluviale ha dovuto ricredersi dopo il sopralluogo, ammettendo di non aver visto insetti, né mosche cavalline, di non aver avvertito cattivi odori ma di aver trovato una situazione del tutto normale e un parco ripulito dalle erbacce.