POSTA INSULTI CONTRO CARABINIERE UCCISO E VIENE DENUNCIATO

Posta insulti sul suo profilo Facebook nei confronti del carabiniere Emanuele Anzini, investito e ucciso da un cuoco ubriaco e viene denunciato. Lo annuncia il sindacato autonomo di polizia (SAP), sottolineando che saranno denunciati tutti quelli che lanceranno offese o sbeffeggeranno i rappresentanti delle forze dell’ordine. “Come Sap”, afferma il segretario Stefano palloni, “non tolleriamo questi vili gesti alla memoria di quanti sacrificano la vita per servire il Paese. Abbiamo sempre denunciato e continueremo a farlo. Lo abbiamo fatto anche in questo caso, denunciando la condotta del romano Stefano Egidi alla Procura della Repubblica, nella speranza di una severa punizione”. “Non è ammissibile gioire per la morte di un uomo di Stato, figlio, fratello e soprattutto papà di una ragazza che non potrà più abbracciare”, conclude il sindacalista del Sap.

Sempre su Facebook però c’è anche chi scrive questo:

“Papà, chi è questo signore che è morto?”. “Non lo so, figlio mio. So solo che era un Carabiniere”. Il bambino si avvicina ad una persona in divisa, il comandante della Stazione in cui lavorava il Carabiniere, gli prende la mano e gli chiede: “Potrei sapere chi è un Carabiniere?”. Il maresciallo, con la voce tremante e gli occhi pieni di lacrime, risponde: “Un Carabiniere! Il Carabiniere, è una persona che dorme meno degli altri, va dal caldo al freddo, dal sole alla pioggia ed a volte è affamato, perché non c’è tempo per mangiare. Ci sono volte che non ha vacanze, Natale, Capodanno, Pasqua ed in molti momenti importanti della sua vita è spesso assente dalla sua famiglia, dai suoi bambini e da sua moglie. Riceve insulti e critiche da parte dei cittadini insoddisfatti, nonostante i suoi sacrifici, e da tante altre persone, perché è sempre visto male. Vive migliaia di paure e, quando si reca al lavoro, molto presto al mattino o alla sera tardi, non sa se tornerà a casa. A volte dovrà lavorare per diversi giorni lontano da casa e, ancora peggio, rischia di perdere la vita ogni volta. Fa parte di ciò che è un Carabiniere!”. All’improvviso si sente il suono di un cellulare che proviene dalla tasca dei pantaloni del defunto. Il maresciallo lascia la mano del bambino per prendere il cellulare e vede che si tratta di un messaggio. Con una voce molto bassa legge: “Ciao papà ❤, ho preso il telefono di mamma per inviarti questo messaggio: volevo augurarti un felice compleanno, sono impaziente che tu veda il tuo regalo e, dopo una settimana che non torni a casa, taglieremo la tua torta insieme!! Ti amo papà, tu sei il mio papà. Ti mando un bacio. Ti sto aspettando a casa ❤”. Adesso, chi avrà il coraggio di dire al bambino che il suo Papà, che ha visto l’ultima volta il giorno che è partito, e che l’ha salutato mentre gli chiedeva: “Quando torni Papà?”, non c’è più? Valuta i sacrifici di un Carabiniere prima di insultarlo. Che Dio benedica e protegga tutti i Carabinieri. E le loro famiglie!