GENERALE NISTRI AI FUNERALI DELL’APPUNTATO ANZINI: IL SUO ESEMPIO E’ UNA GUIDA PER TUTTI NOI (video)

“Papà ti cerco ma non ti trovo se non in un’immagine nella mia mente con i tuoi occhi che mi guardano e ammirano la donna che sono diventata. Sono fiera di te e spero tu di me”. Questa frase pronunciata da Sara, la figlia diciannovenne dell’appuntato scelto Emanuele Anzini è stato il momento più toccante del rito funebre celebrato oggi pomeriggio nella cattedrale di San Panfilo, presenti centinaia di cittadini e le autorità civili e militari. Con le lacrime agli occhi, la giovane ha ricordato la figura del padre con cui rare erano le occasioni d’incontro, prestando servizio lontano da Sulmona, nel nucleo radiomobile di Zogno, paese dell’area bergamasca vicino a quel Terno d’Isola dove ha trovato la morte. “Quelle maledette 2,53 hanno portato via un pezzo del mio cuore –ha proseguito Sara –Purtroppo non ti ha salvato l’esperienza, ma ti ha ucciso l’ignoranza. E per questo combatterò, anche perché il mio sogno è quello di entrare nell’esercito”. La bara avvolta nel tricolore è arrivata alle 15 in punto nel piazzale della cattedrale di San Panfilo, entrando in chiesa scortata da sei carabinieri in alta uniforme. Subito dietro la bara i familiari, sconvolti dal dolore,la figlia, la madre Eleonora e la sorella Catia. A rendere omaggio al carabiniere caduto il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo e Giovanni Nistri, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri. Nistri a conclusione della cerimonia religiosa, officiata dal vescovo di Sulmona, Michele Fusco, ha preso la parola ricordando la figura del militare e dell’uomo che si è speso sempre per gli altri. “Lele come lo chiamavano i suoi colleghi non è stato né un santo né un eroe, ma un ragazzo per bene”, ha sottolineato il generale. “Lele era l’uomo delle scelte. A 20 anni ha fatto una scelta che a quell’età non tutti fanno, ha fatto una scelta di donarsi allo Stato alla Nazione, ai cittadini. Ha fatto la scelta di essere un volontario della Croce rossa.  Alle 2,53 dell’altro ieri ha fatto un’altra scelta, la scelta definitiva, la scelta che fa capire che uomo, che militare e che ragazzo era Lele. Lui e il suo collega, Emanuele come lui, hanno deciso di fare il proprio dovere. Hanno deciso di fare un controllo, per garantire la sicurezza di quelle popolazioni. Facendo quella scelta ha trovato il suo destino. – ha concluso Nistri – A me piace dire che questo è Emanuele. Il suo esempio sarà una guida per tutti noi. Se c’è da chiudere questo intervento lo chiudocon un grazie ad Emanuele Anzini, grazie perché ci ha ricordato la gravosa e difficile bellezza di essere un carabiniere, la difficile e gravosa bellezza di dedicare la propria vita agli altri”. Parole di ringraziamento verso il militare sono arrivate anche dal vescovo Fusco che nella sua omelia ha sottolineato come Emanuele Anzini “sia stato pronto all’incontro con il Signore restando fino all’ultimo fedele al suo dovere”. Subito dopo il rito religioso, la salma è stata accompagnata nel cimitero di Sulmona dove sarà tumulata.