IN MIGLIAIA A COCULLO PER IL RITO DEI SERPARI DI S.DOMENICO (video)
La millenaria tradizione del rito dei serpari di Cocullo in onore di San Domenico patrono del paese si è ripetuta questa mattina. Migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo, anche se qualcuna in meno rispetto agli anni scorsi per le previsioni meteo che davano pioggia su tutta la zona, hanno preso d’assalto il piccolo centro della Valle del Sagittario per assistere alla tradizionale vestizione del santo che appena uscito dalla chiesa, per la processione lungo le vie del paese, è stato adornato dalle serpi catturate nelle passate settimane dai serpari e custodite in teche di legno per essere portate in processione e nei prossimi giorni liberate e riportate nel loro ambiente tra le montagne che sovrastano Cocullo. “Dai primi di marzo comincia la cattura delle serpi nelle montagne che circondano il paese – ha ricordato un serparo – le scoviamo in luoghi che solo persone esperte conoscono e una volta catturate vengono custodite e cibate, fin quando nel giorno della festa le mostriamo in pubblico e per poi portarle in processione, intorno alla statua del santo oppure tenendole nelle nostre mani”. Ma gli stessi serpari hanno ricordato che si fa sempre più ristretta la cerchia di chi tiene viva la tradizione, che si tramanda da secoli di padre in figlio, tra le famiglie del piccolo centro. Un monito verso tutti ed in particolare verso le istituzioni perché la tradizione assai suggestiva e di grande richiamo religioso, culturale e turistico sia preservata. Accanto al sindaco di Cocullo Sandro Chiocchio e agli altri sindaci del comprensorio in processione hanno sfilato anche la senatrice Gabriella Di Girolamo e il presidente della Regione Marco Marsilio. “Fin da bambino ho sentito parlare di questo caratteristico rito”, afferma con emozione il presidente, “grazie a un mio zio che aveva scolpito in bassorilievo le serpi dì Cocullo. Oggi è stata la prima volta che ho potuto vedere di persona questo rito così suggestivo e coinvolgente”. Anche il sindaco di Cocullo Sandro Chiocchio ha sottolineato come sia nata una rete tra le comunità dei paesi devoti a San Domenico. “Vogliamo salvaguardare queste tradizioni antichissime che rischiano di scomparire a causa del costante spopolamento dei piccoli centri delle aree interne. Per questo motivo abbiamo deciso di creare una rete per tutelare e valorizzare questo patrimonio anche e soprattutto con l’aiuto dell’Europa”. Per rafforzare il rito dei serpari al fine del raggiungimento del riconoscimento di patrimonio immateriale dell’Unesco la Dmc Terre d’Amore sta completando l’iter di apertura di una sede operativa a Cocullo. “Il rito dei serpari si aggiunge allo straordinario fermento culturale che si registra nel Centro Abruzzo, unico nel suo genere in Italia”, spiega il presidente della Dmc, Fabio Spinosa Pingue, “esserne consapevoli e dargli un’autentica valenza turistica potrà rappresentare un importante volano dì sviluppo autoctono”.