DIRIGENTE COGESA FINISCE NEL MIRINO DEI PIROMANI
Tentato incendio doloso ieri sera ai danni dell’auto del coordinatore generale di Cogesa SpA.
Stefano Margani era in casa con la sua famiglia quando intorno alle 23 circa un innesco è stato lanciato all’interno della recinzione della villa di proprietà ad Introdacqua.
Il fatto che l’ingegnere e la moglie fossero ancora svegli ha evitato il peggio.
“Mia moglie mi ha subito chiamato dicendomi di aver visto dalla finestra delle fiamme – racconta Margani – sono subito corso fuori e con dei secchi d’acqua ho provato a spegnere le fiamme che si stavano propagando sull’auto. Nel frattempo, lei aveva avvertito vigili del fuoco e carabinieri”.
Il rogo fortunatamente è stato spento in pochi minuti e l’auto ha riportato dei danni solo ad uno pneumatico.
Resta, però, lo sconforto su un episodio di cui non si riesce a comprendere la motivazione.
“Io non ho mai ricevuto minacce o avvisaglie di nessun genere – aggiunge Margani – per questo resto scioccato di fronte ad un episodio che è stato messo in atto non in piena notte, ma mentre stavamo facendo addormentare i bambini e con le luci di casa accese e dunque ben visibili dall’esterno. Non riesco davvero a spiegarmi una cosa del genere e non nego che ci sia una certa preoccupazione”.
Sul caso stanno indagando i carabinieri di Sulmona, che non ricordano episodi simili almeno di recente ad Introdacqua.
Vista la gravità del gesto, l’amministratore unico di Cogesa SpA Vincenzo Margiotta esprime solidarietà e vicinanza al coordinatore generale e alla sua famiglia.
“Siamo molto vicini a Stefano in questo momento e ai suoi cari – interviene – una cosa del genere ci lascia basiti, ma non inermi, per questo la condanna all’episodio deve essere forte e chiara. Vicinanza e condanna sono due effetti della stessa medaglia in questo caso, che mi sento di esprimere a nome di tutta la famiglia Cogesa e per conto di tutti i dipendenti, nessuno escluso”.
Poco più di due mesi fa, il 24 novembre scorso, cinque mezzi Cogesa erano stati dati alle fiamme in un deposito aziendale, tre dei quali distrutti completamente.