CASO CONTI, LA FAMIGLIA SI OPPONE ALL’ARCHIVIAZIONE E PRESENTA OTTO PUNTI SUI QUALI INDAGARE
La famiglia chiede di riaprire il caso del generale Guido Conti. Dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale di richiesta di archiviazione da parte del sostituto procuratore Aura Scarsella, i familiari del generale Conti, trovato morto nel novembre dello scorso anno con un colpo di pistola alla tempia, sono convinti che dietro quella tragedia si nasconda ben altro. Così tramite il loro legale di fiducia, Alessandro Margiotta hanno deciso di presentare opposizione all’archiviazione chiedendo al giudice per le indagini preliminari che si continui ad indagare. Una richiesta supportata da nuovi elementi e indizi che secondo i familiari del generale Conti, potrebbero giustificare ampiamente un supplemento di indagini. Elementi e indizi che sono contenuti nel documento presentato al giudice per le indagini preliminari in cui si ipotizza anche il coinvolgimento di terze persone nel suicidio del generale che secondo i familiari non si concilierebbe con il carattere di Guido Conti. Sono 8 i punti in cui si sviluppa la richiesta partendo dalla posizione in cui è stato trovato il corpo del generale. E poi la Porsche bianca che alcuni passanti avrebbero notato quel pomeriggio nei pressi del luogo della tragedia, un’auto di valore che non è molto diffusa in Italia e quindi facilmente rintracciabile insieme al proprietario; i tabulati elettronici sull’utenza privata di Conti e in particolare l’interlocutore con il quale il generale dei carabinieri avrebbe discusso tra le 11 e mezzogiorno del 13 novembre. I familiari chiedono anche di approfondire alcune testimonianze citando nome e cognome dei possibili testi che potrebbero portare elementi di novità ai fatti che già si conoscono. D’altronde anche due ex colleghi dei carabinieri forestali del generale Conti, avevano manifestato perplessità sulla decisione della procura di voler archiviare l’inchiesta, chiedendo loro stessi, di essere ascoltati perché a conoscenza di particolari che potevano in qualche modo, portare chiarimenti su alcune situazioni ancora da chiarire. Insomma, secondo i familiari di Conti ci sarebbero ancora tante strade da percorrere per arrivare a fare definitiva luce sui tanti lati oscuri che presenta una vicenda apparsa fin dal primo momento assurda e inverosimile. Conti fu ritrovato senza vita il 17 novembre di un anno fa ai piedi del monte Morrone, a pochi metri dalla Provinciale che da Sulmona conduce a Pacentro. Vicino al suo corpo la pistola calibro 9 con cui il generale si era tolto la vita. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per istigazione al suicidio che la Procura ora ha chiesto di archiviare con l’opposizione dei familiari.