GIOVANI COME BUONI SAMARITANI, PELLEGRINAGGIO DIOCESANO AL SANTUARIO DI PRATOLA PELIGNA

Un centinaio di giovani provenienti da ogni parte della diocesi di Sulmona-Valva ha rinnovato ieri pomeriggio il cammino in pellegrinaggio, con il vescovo Angelo Spina, da Sulmona al santuario della Madonna della Libera di Pratola Peligna. Una tradizione ormai consolidata che segna il martedì successivo alla Domenica di Pasqua. “Essere come il buon samaritano, facendosi prossimi agli altri”: questa è stata la riflessione che ha portato i giovani fino al santuario mariano di Pratola. Per questo, strada facendo tra Sulmona  e Pratola i giovani hanno riflettuto anche su alcuni testimoni autentici del Vangelo, uomini e donne che hanno reso la loro vita un autentico capolavoro, ponendosi completamente al servizio degli altri. Persone che nella vita semplice di ogni giorno, fin dalle piccole cose, sono stati buoni Samaritani, aiutando il prossimo. E sono uomini e donne di grande umiltà e giganti della fede, come don Lorenzo Milani nella scuola, don Tonino Bello nell’impegno sociale, Gianna Beretta Molla nella famiglia e nel lavoro, Shahbaz Bhatti nella politica, don Peppe Diana nell’impegno civile e religioso. Tutti, con l’impegno quotidiano, hanno testimoniato il Vangelo, vivendolo e incarnandolo, semplicemente. Emozionante è stato, a conclusione del breve pellegrinaggio, segnato da canti e preghiere, l’incontro con la comunità di Pratola con la quale si è proseguito il cammino fino al Santuario di Maria SS. della Libera dinanzi al quale monsignor Spina ha voluto ricordare l’importanza di contare sulle risorse dei giovani e ascoltare i loro bisogni, allontanandoli dai mali della società attuale, piena di insidie e di rischi assai gravi. Quindi il vescovo, in preghiera, ha affidato tutti i giovani alle cure della Madre celeste Maria. La parte conclusiva dell’incontro, nel santuario, è stata caratterizzata dalla conoscenza e riflessione di esperienze di volontariato, che vivono nella diocesi: Santo ha descritto la sua esperienza lavorativa di educatore nelle scuole e negli ospedali, con la clown therapy e tre ragazzi Fabrizia, Francesca e Giovanni volontari dell’AVULSS, associazione che svolge un ruolo fondamentale di assistenza negli ospedali e nelle case di riposo, hanno descritto la loro esperienza di aiuto al prossimo più bisognoso. Una giornata dunque all’insegna della riscoperta del valore essenziale della carità cristiana, come mezzo di soccorso, vicinanza e solidarietà attiva con i fratelli e sorelle sofferenti e in stato di grave disagio.