FORUM DEL ROTARY DISTRETTUALE DEDICATO AD OVIDIO

Una rassegna della figura e dell’opera del poeta Ovidio è stata al centro del Forum Distrettuale “Ovidio nostro contemporaneo” svoltosi su iniziativa del Rotary Club di Sulmona nel foyer del Teatro comunale nell’ambito delle celebrazioni del Bimillenario della morte del Poeta. Per primo il professore  Domenico Silvestri, emerito dell’Università l’Orientale di Napoli, ha trattato il tema “Le tre Città di Ovidio: Sulmona, Roma, Tomi”; queste sono le città, nelle quali Ovidio rispettivamente è nato, vissuto ed ha trascorso l’ultimo periodo della sua vita a seguito della “relegatio”. Silvestri ha sottolineato i versi, nei quali è manifesto l’amore del Poeta per la sua città natìa: “Sulmo mihi patria est gelidis uberrimus undis….”; “Mantua Virgilio gaudet,Verona Catullo, Pelignae dicar gloria gentis ego”. Io sarò detto gloria della gente peligna. La seconda relatrice, professoressa Cristina Vallini dell’ Università L’Orientale di Napoli ha trattato il tema “Ovidio nel Medioevo”. Ricerca molto interessante perché ha svolto la disamina del periodo della “poesia dell’ amor cortese” e di quello successivo, evidenziando che molti poeti hanno tratto linfa ed ispirazione dalla narrazione e fantasia ovidiana. Le letture dalle Metamorfosi, interpretate brillantemente dall’attore Enzo Salomone con il sottofondo musicale affidato alla bravura del flautista Tommaso per i brani di Benjamin Britten, sono state commentate dalla professoressa Rossana Valenti dell’Università Federico II di Napoli, anch’essa cultrice degli scritti del genio peligno che, nei brani selezionati, ha marcato i forti toni della narrazione dei miti raffigurati, tutti nascenti dalla punizione degli Dei per l’amore ad essi rifiutato o per l’orgoglio umano a mò di sfida nei loro confronti.  Dopo l’intermezzo artistico Simona Argentieri, Membro Ordinario e Didatta dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi e dell’International Psyco-Analitical Association, ha parlato sul tema “Ovidio, appartenenza e deprivazione.” Il tema esposto ha inquadrato la condizione umana di una persona, come può trovarsi sempre in ogni periodo storico una persona umana costretta ad emigrare, a privarsi del suo ambiente, dei rapporti umani, degli affetti e legami di vita esistenti. Scenari ancora peggiori per Ovidio per usi, costumi, lingua ed anche cibo; nella terra dei Geti. Nei “Tristia”, per l’appunto, non si canta più l’amore, ma predomina il sentimento di tristezza di un uomo, di un poeta della brillante vita imperiale, che vive da solo un dramma senza via d’uscita. Nonostante tutto il nostro Ovidio conserva una grande ed ammirevole dignità. Il Presidente Donatella Quartuccio con il suo intervento di chiusura “Ovidio e la prova delle quattro domande”, che sono nel Rotary alla base dell’agire dei soci e si compendiano nel motto “Servire al di sopra del proprio interesse”, considera Ovidio un rotariano “ante litteram” per aver offerto al mondo intero opere di elevalo valore, che hanno caratterizzato la cultura dell’epoca ed anche e quella dei secoli seguenti , ispirando tanti artisti e letterati, senza interessi, anzi.. con la ricompensa iniqua della “relegatio.”