L’ULTIMO SALUTO A ITALO PICINI. SAVASTANO “E’ STATO TRA I MAGGIORI PITTORI ITALIANI” (Video)
Avvolto in un lenzuolo bianco, con la croce sul petto e un ramoscello d’ulivo ai piedi. Così ha voluto essere tumulato l’artista Italo Picini, non credente eppure dotato di un intimo senso religioso. Un particolare sottolineato nel suo discorso funebre dal critico d’arte e amico personale Cosimo Savastano, che di Picini fu giovanissimo allievo. Savastano infatti, nel piazzale interno del cimitero di Sulmona, ha “officiato” con il suo saluto il rito laico di congedo dal professore scomparso ieri mattina. “Appena arrivato a Sulmona, avviandomi a frequentare il liceo classico, conobbi il maestro Picini che saputo della mia passione per la pittura mi aprì subito le porte del suo laboratorio, in quel laboratorio ebbi lezioni formative e quasi ogni giorno ero accanto al maestro” ha ricordato con commozione Savastano. Il critico d’arte ha ricordato come Picini sia stato tra i maggiori esponenti della pittura italiana e i critici talvolta sono apparsi ingiusti verso Picini. “Eppure nel suo laboratorio sono passati critici d’arte di prima grandezza, noti in campo nazionale, come Carlo Fabrizio Carli e Carlo Barbieri – ha continuato Savastano – l’artista sulmonese avrebbe meritato molto di più quanto a riconoscimenti, che pure ha avuto, solo che nella sua coerenza e rettitudine non ha mai voluto piegarsi a compromessi che avrebbero potuto giovare alla sua fama e carriera artistica”. In proposito Savastano ha osservato come Picini, pur essendo stato sempre vicino al Pci, mai abbia voluto prendere la tessera di partito. “In questo e per la sua intima aspirazione a vivere una fede profonda ma originale posso avvicinare la figura del nostro amico Italo a quella dello scrittore Ignazio Silone, che si dichiarava cristiano senza chiesa e socialista senza partito” ha concluso il critico d’arte. Intorno al feretro del professore Picini, che fu anche preside dell’Istituto d’Arte, si è raccolta una piccola folla silenziosa di familiari e amici che ne hanno sempre apprezzato le doti umane e intellettuali. In silenzio poi si è consumato l’ultimo atto del rito, quello dell’inumazione della salma, seppellita nella terra alle spalle dell’ossario del cimitero. Proprio in questi giorni curato dallo stesso Savastano e dal critico Carlo Fabrizio Carli viene dato alle stampe un volume monografico sull’arte del maestro Italo Picini. Il volume sarà presentato a Sulmona il giorno del 9 novembre, data di nascita dell’artista. “Aveva preso visione del volume in bozza e ne era stato assai contento – ha ricordato Savastano – comunque sia presenteremo il libro nel giorno della sua nascita e sarà egualmente emozionante, pensando che lui comunque sarà presente tra noi”.