LICEO “FERMI”, CHIESTA VERIFICA DELLA PERIZIA. SI PUNTA AI FINANZIAMENTI

Ottenere un nuovo studio, più dettagliato, dai tecnici della Protezione Civile regionale sulla vulnerabilità sismica del Liceo Scientifico “Fermi” di Sulmona, verificando una perizia che ne evidenzia criticità (non inagibilità), elaborata nel 2011 dai tecnici dell’Università degli Studi della Basilicata, arrivata solo ora nella scuola peligna, puntando a finanziamenti mai ottenuti, è l’obiettivo a cui puntano il presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio De Crescentiis, e il preside del Polo Scientifico Tecnologico, Massimo Di Paolo, i quali questa mattina hanno spiegato la situazione, sulla base della trasparenza e condivisione, affiancati da rappresentanti del comitato tecnico-scientifico, Giorgio Pitassi, e dei genitori, Barbara Zarrillo. Una documentazione che, commissionata (non dalla Provincia, ma da altri enti) cinque anni fa e mai resa nota ai vertici del Liceo, se non in queste settimane su richiesta della scuola stessa, sarebbe ritenuta dagli addetti ai lavori incompleta e insoddisfacente, tanto da necessitare un esame più approfondito. Ecco perchè il presidente della Provincia, subito dopo il terremoto del 24 agosto scorso, ha richiesto urgentemente alla Protezione Civile di esaminare quella perizia, al più presto. “Da una prima analisi sembrerebbe opportuno  un’ulteriore livello di approfondimento, che si chiama L C3, e non escludiamo altri tipi di studio da effettuare per capire cosa fare” ha affermato De Crescentiis   “dobbiamo recuperare un gap di mancato finanziamento  su questa scuola. Stiamo verificando con l’ufficio speciale per la ricostruzione la possibilità di poter accedere a fondi, abbiamo fatto recuperare perizie e documenti fatti dopo il 2009. Martedi prossimo avremo un incontro nell’ufficio di Fossa per recuperare il terreno perso” ha proseguito De Crescentiis, il quale dubita che quella perizia possa essere smentita “Questo tipo di perizia (ritrovata) se fosse confermata non determinerebbe l’inagibilità del fabbricato, ma attesterebbe, come tante altre, la vulnerabilità sismica dell’edificio. Questo serve per farci attivare al fine di capire l’utilizzo del plesso scolastico in maniera diversa oppure se si dovrà ricorrere ad opere per rafforzare il fabbricato o al finanziamento di adeguamento sismico”.

A ricostruire la vicenda è stato il preside Di Paolo, il quale ha voluto sottolineare che la decisione futura sarà ponderata e condivisa.  Dopo il sisma del 2009, tutti i presidi avevano richiesto ai proprietari degli immobili una certificazione di vulnerabilità e di adeguamento sismico. Il Liceo Fermi ottenne dal Genio civile la documentazione che attesta la costruzione dell’edificio con criteri antisismici”. Ha parlato, poi, di uso intelligente della struttura: “da una prima perizia si potrebbe decurtare dal fabbricato alcuni punti critici e utilizzare  spostando alunni e laboratori su settori più solidi. Questo è un fabbricato costruito su più lotti di risulta, di cui alcuni non appaiono adeguati, esempio: una criticità emersa, da verificare con le nuove perizie, è individuata per gli spogliatoi della palestra. Tutto si deciderà con le indicazioni che la protezione civile saprà dare” ha aggiunto il preside “dando concretezza sui dati che appaiono aleatori e non confermabili”.   E’ stato costituito, con atto formale del Collegio dei docenti, un comitato tecnico composto da cinque ingegneri e un architetto, e un comitato di genitori formato da gruppi di tre e due mamme e papà per ogni scuola del Polo. “Abbiamo deciso di scegliere un metodo innovativo “ha commentato Di Paolo “basato sulla trasparenza e condivisione. I due comitati resteranno al fianco della scuola non solo per questo caso, ma saranno istituzionalizzati come elemento di confronto anche sui percorsi formativi e le decisioni che richiederanno posizioni molto serie e rigorose da assumere”. Saranno previsti nei prossimi giorni incontri con gruppi di genitori, in diversi momenti.