MUNTAGNINJAZZ, GRANDI EMOZIONI NELLA SPLENDIDA ABBAZIA CON FABRIZIO BOSSO

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Emozioni ieri tra il folto pubblico nella splendida Abbazia di Santo Spirito al Morrone, che ha fatto da teatro al concerto firmato Muntagninjazz, nell’ambito del decimo Festival. Protagonista sul palcoscenico Fabrizio Bosso, trombettista torinese tra i più quotati nella scena jazz italiana e internazionale, il quale ha detto subito “Sono strafelice di essere in questa location. Non é la prima volta ma suscita sempre emozioni come se lo fosse” . Poi via allo spettacolo, che ha riscosso un grande successo tra gli spettatori presenti che hanno apprezzato l’omaggio che il musicista, presentando “Duke”, ha voluto rendere al “Duca” Ellington, forse il compositore più influente di tutto il Novecento. 

 

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Con lui sul palco il suo quartetto composto da Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Luca Alemanno al contrabbasso, NicolaAngelucci alla batteria e il Paolo Silvestri ensemble, una sezione di sei fiati maestri diretti da Paolo Silvestri composta da composta da Fernando Brusco e Claudio Corvini alle trombe, Mario Corvini al trombone, Gianni Oddi al sax alto, Michele Polga al sax tenore e soprano e Marco Guidolotti al sax baritono. Edito da Verve/Universal nel 2015, Duke è un progetto discografico di Fabrizio Bosso, che esalta l’eleganza compositiva dei brani di Duke Ellington evidenziando, allo stesso tempo, le sue doti indiscusse di interprete. Bosso qui mette in luce ancora una volta un talento proteiforme e cristallino.

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Come tutti i più grandi musicisti, Bosso sente l’esigenza di misurarsi con i maestri del passato, rendendo un omaggio che possa estinguere, almeno in parte, il debito nei loro confronti.  Una lunga cavalcata tra i successi più grandi del “Duca”, dalle atmosfere sofisticate delle Big Band di I Let A Song Go Out Of My Heart ai ritmi travolgenti di Caravan e Perdido, passando per una versione magnificamente riarrangiata di In A Sentimental Mood al lirismo di Solitude fino a I Don’t Mean A Thing (If It Aint’t Got That Swing) registrata con il quartetto e con Michele Polga al sax tenore e Marco Guidolotti al baritono. Completa la tracklist un medley a cui la direzione del maestro Paolo Silvestri conferisce grande coesione senza snaturare l’essenza dei brani proposti, unendo due grandi classici di Ellington: Black Tan Fantasy e Jeep’s Blues.

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Come una sorta di firma per il finale dei suoi concerti, Bosso ha concesso il bis scendendo dal palco insieme ai musicisti e suonando tra la gente entusiasta e contenta di quella sorta di piacevolissimo blitz, che ha concluso una serata all’insegna della musica di alto livello.

Le emozioni non.fini

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