IL 22ESIMO PALIO A MANARESCA CHE TRIONFA PER LA SETTIMA VOLTA
cavaliere Diafaldi
cavaliere Scoccione portato in trionfo dal capitano di Japasseri
Tutto secondo programma, tutto secondo i pronostici; anche se con un filo di brivido nella finale ed un Palio che per qualche istante si è tinto di suspance. Il Sestiere di Porta Manaresca si aggiudica la XXII edizione della Giostra Cavalleresca di Sulmona con una grande prova di forza del suo cavaliere Marco Diafaldi ( 2 botte, 5 punti e il tempo di 29 secondi e 15 centesimi) battendo Alessandro Scoccione che ha corso per il sestiere di porta Japasseri ( 3 punti ed il tempo di 29 secondi e 45 centesimi). Per il fantino di Faenza è il suo quinto palio nella Giostra abruzzese, ed ha segnato un record imbattibile: 41 anelli consecutivi centrati tra le edizioni 2014 e 2016. Il suo ultimo errore, prima di quello di questa sera contro il Borgo San Panfilo, risale alla sfida contro il Borgo della Tomba del 26 luglio. Da quel momento in poi Diafaldi è stato un cecchino, oltre ad essere un fulmine con una media di giro sempre al disotto dei trenta secondi. In una Piazza Garibaldi gremita in ogni ordine di posto nonostante il gran caldo, la giornata era iniziata proprio con il Sestiere rossoblu che ha affrontato e battuto nella gara inaugurale il Sestiere di Porta Bonomini, ipotecando le semifinali. Nella seconda gara il Borgo di Santa Maria della Tomba vince la sua prima, ed unica, sfida contro il Borgo San Panfilo. La tensione gioca un brutto scherzo al giovane Matteo Gianelli. Il cavaliere del Sestiere di Porta Filiamabili fallisce entrambe le partenze nella sfide contro Borgo Pacentrano e Borgo San Panfilo, rimediando due penalizzazioni che compromettono la qualificazione del Sestiere gialloblu. La vittoria del Sestiere di Porta Bonomini contro la Tomba viene vanificata dall’ultima sfida tra Pacentrano e Japasseri. Al Borgo dei “due leoni” basta inanellare due botte per qualificarsi tra le prime quattro anche venendo sconfitto. Il Sestiere di Porta Japasseri, nonostante l’infortunio patito al cavaliere Alessandro Scoccione, riesce a battere Pacentrano e ad estromettere Bonomini dalla fase finale. Lì dove non arriva la perfezione ci pensa la dea bendata, e Manaresca ringrazia. Infatti, dopo una fase iniziale strepitosa, Diafaldi manca l’ultimo anello contro San Panfilo realizzando solo due botte, ma nell’unica gara dove il cavaliere rossoblu non centra l’en plein, San Panfilo non ne approfitta mancando anch’esso l’ultima botta e arrivando alla fine dell’otto di Piazza Garibaldi con un tempo peggiore di quello di Manaresca. Nell’altra semifinale si sfiora la perfezione e solo il tempo premia il Sestiere di Porta Japasseri che beffa il Borgo Pacentrano. L’attesa della finale viene allietata dalla strepitosa performance dei musici e degli sbandieratori di Borgo San Panfilo, che hanno portato sul degno sipario di Piazza Garibaldi la Grande Squadra messa in scena lo scorso fine settimana nei campionati di Tenzone Argentea, ricevendo applausi più che meritati da tutti i presenti. La finalissima è tra le più combattute degli ultimi anni: Diafaldi manca il primo anello, Scoccione sbaglia. Accade il contrario quando i due cavalieri mirano alle rispettive seconde botte: Diafaldi centra l’anello da da due punti, mentre Scoccione sbaglia clamorosamente. Nel finale il cavaliere di Manaresca arriva primo e inanella l’ultima botta da tre punti, mentre Scoccione il suo anello girare sulla punta della lancia per poi uscire beffardo. E’ tripudio per il “settebello” di Manaresca: settimo palio, Filiamabili agganciato e Sulmona spaccata in due con entrambi i Sestieri a quota sette palii che, messi insieme, superano tutte le vittorie degli altri Borghi e Sestieri. La sfida per il predominio assoluto sulla città è lanciata al prossimo anno, stesso posto e stessa passione di sempre.
Pienone di pubblico sulle tribune di piazza Maggiore che hanno fatto registrare il sold out, rendendo ancor più suggestivo lo scenario che ha fatto da cornice alle gare tra Borghi e Sestieri, come sempre appassionanti e ricche di emozione. Come appassionante e immerso tra due ali di folla è stato il corteo storico che dal piazzale della Cattedrale, attraversando corso Ovidio, è approdato in piazza Maggiore. Nel magnifico corteo, come sempre caratterizzato dalla ricca varietà di suoni e colori e dai bellissimi abiti indossati da dame e nobili, tra i cinquecento figuranti, da palazzo dell’Annunziata ha fatto il suo ingresso la Regina Giovanna d’Aragona, che fu principessa di Sulmona, impersonata quest’anno dalla Console dell’Ambasciata d’Australia in Italia, Louise Madelaine Smith, la quale ha indossato un prezioso abito blu ispirato alle Madonne fiorentine con il mantello ricamato a mano in fili d’oro, realizzato dallo stilista Alessandro Pischedda. Mentre la corona porta la firma del designer Adelmino Romito. Al corteo quest’anno ha presto parte anche una folta delegazione dell’associazione culturale dei Crociati e Trinitari di Campobasso, sulla base di un progetto per suggellare un’amicizia con l’associazione sulmonese. “Abbiamo vissuto con voi sulmonesi e con le migliaia di turisti oggi presenti in questa città bellissima una manifestazione meravigliosa, in una cornice stupenda” ha dichiarato subito dopo il corteo storico Emma De Capua, assessore al Comune di Campobasso, auspicando legami solidi con la Giostra e la città di Sulmona ed una partecipazione della prestigiosa associazione culturale molisana alla prossima edizione della Giostra Cavalleresca.
Tra le autorità intervenute il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ha sottolineato come la Giostra Cavalleresca sia stata già riconosciuta, con legge regionale, tra le tre massime manifestazioni culturali abruzzesi, insieme alla Perdonanza aquilana e al Mastrogiurato di Lanciano. “Ma sarà il prossimo Bimillenario Ovidiano l’occasione più favorevole per il decollo definitivo della Giostra Cavalleresca – ha osservato il presidente del Consiglio regionale – dopo essere stata inserita tra le massime manifestazioni regionali, la Giostra merita di essere annoverata anche tra le eccellenze culturali nazionali e in coincidenza con le celebrazioni del poeta Ovidio la Giostra potrà ottenere questo importante e meritato riconoscimento, come espressione di alta cultura e come veicolo di turismo per Sulmona e per l’intero Abruzzo”. La senatrice Paola Pelino, parlando al pubblico di piazza Maggiore, ha annunciato che “è stato avviato l’iter per il riconoscimento della Giostra Cavalleresca di Sulmona come patrimonio dell’Unesco”. Il sindaco della città, Annamaria Casini, si è detta “particolarmente emozionata per aver seguito per la prima volta da sindaco le gare della Giostra Cavalleresca”. Ma ha poi ricordato che fin dalla prima edizione lei stessa, militando in uno dei sestieri, ha seguito sempre da vicino la Giostra Cavalleresca. “Conosco bene fatiche, ansie ed emozioni di chi prende parte attiva all’organizzazione della Giostra – ha proseguito il sindaco – ormai tra la Giostra e la città si è stabilito un legame indissolubile”. Infine il sindaco ha sottolineato come una rievocazione storica importante e appassionante come la Giostra Cavalleresca “deve trovare coesione e costituire il volano della rinascita della città di Sulmona e dell’intero Centro Abruzzo”. Prima della disputa della finale il commissario reggente dell’associazione Giostra, Maurizio Antonini, ha espresso piena gratitudine a tutti coloro che hanno preso parte attiva all’organizzazione del torneo cavalleresco. Mentre il presidente onorario Domenico Taglieri ha ringraziato il pubblico delle grandi occasioni, che oggi ha affollato le tribune di piazza Maggiore, con un pensiero particolare rivolto al popolo di Borghi e Sestieri, “vero motore della Giostra”. “L’impegno costante del popolo di Borghi e Sestieri, che dura tutto un anno, in modo instancabile e appassionato, muove tutta l’organizzazione di questa spettacolare manifestazione – ha concluso Taglieri – siamo convinti che attraverso la valorizzazione delle nostre tradizioni e della nostra cultura la città potrà risorgere, percorrendo la strada di un suo rilancio e di una sua rinascita”. Il Palio numero ventidue è stato realizzato da due artisti di Pratola Peligna, Ezio Zavarella e Nestore Presutti.
Valerio Di Fonso