TUTTI I CANDIDATI SINDACI CONTRO IL PROGETTO DELLA CENTRALE SNAM
Tutti si sono pronunciati contro la centrale e il metanodotto Snam, tanto da impegnarsi a rassegnare le dimissioni qualora la pronuncia di oggi dovesse essere disattesa. Un impegno sostanziale e formale quello sottoscritto nel tardo pomeriggio di oggi nella sala conferenze della Comunità montana peligna dai sei candidati sindaci che hanno promesso che fin dalla prima seduta di consiglio comunale, insediata la nuova amministrazione, confermeranno il no alla realizzazione del progetto Snam, come avevano fatto le due amministrazioni precedenti, quella del sindaco Fabio Federico e quella del sindaco Peppino Ranalli. Un incontro a tratti abbastanza vivo, con Elisabetta Bianchi candidata di Forza Italia, che ha tentato di mettere in difficoltà Annamaria Casini nelle cui liste figurano candidati che si sarebbero espressi a favore della realizzazione della centrale di spinta a servizio del metanodotto Brindisi Manerbio. La prima a dire la sua è stata proprio la Casini. “Sono fermamente convinta e non posso che sostenere e condividere il percorso degli altri sindaci e del comitato”, ha detto, “Mi sono confrontata con amici medici e mi hanno riferito che il progetto è fortemente impattante. Sottoscrivo il no alla centrale, sperando che la situazione si sblocchi prima”. Alessandro Lucci, di Sbic: “la battaglia è lunga ma si può vincere. Una battaglia che la comunità sta facendo contro il proprio Stato dove gli unici interessi sono per una multinazionale. Una centrale che non serve al territorio, non porta lavoro. 92 ettari per impiegare 11 persone. Lo stesso terreno coltivato a cipolle o patate porterebbe più occupazione”. Elisabetta Bianchi: “mi viene qualche dubbio su Annamaria Casini quindi invito i comitati a estendere il comunicato a tutti i candidati consiglieri delle liste che l’appoggiano. Poco prima che la giunta Ranalli cadesse Gerosolimo disse che la centrale elettrica era un’ottima soluzione. Domenico Capaldo: “noi abbiamo fatto una scelta ecologica precisa che difende il territorio e ne esalti la bellezza. Per questo il nostro è un fermo no alla realizzazione della centrale e del metanodotto. Su un tema di questo tipo non bisogna avere scorciatoie. C’è una politica istituzionale che si è occupata di questo e non accettiamo che qualcuno metta in dubbio le nostre convinzioni. E voglio dire che molti del centrodestra, l’area politica di riferimento di Elisabetta Bianchi ha sempre sostenuto di vedere di buon’ occhio il progetto SNAM. La nostra sarà una battaglia ferma e decisa contro la centrale SNAM e contro la bretella Toto. Bruno Di Masci: “Condivido in toto la linea di Lucci e farò firmare il documento anche a tutti i capilista dei raggruppamenti che mi appoggiano. Dobbiamo avere la forza di mantenere il no fermo alla centrale fino alla fine. Senza aprire a soluzioni ibride come la centrale elettrica. Nominare tecnici a livello regionale a sostegno di questa impostazione. Il nostro destino lo dobbiamo decidere noi e se sarò eletto sindaco pretenderò che tutti i futuri insediamenti industriali siano ad impatto zero”.Alberto Di Giandomenico: “Sarò con voi, ma non basta dire solo che si è contrari. Bisogna scendere in piazza fin da adesso e non aspettare che il progetto sia approvato passando sopra le nostre teste”.