PD, DA TRE A SEI GLI AIUTANTI DI RAPINO. SCISSIONE IN VISTA CON I DIMASCIANI

Adesso sono diventati addirittura sei gli aiutanti di campo del segretario regionale del Pd, Marco Rapino. Da ieri infatti oltre ai tre sub-commissari Mario Mazzetti, segretario provinciale, Amedeo Fusco e Giovanni D’Amico, anche l’ex sindaco Paolo Santarelli, l’ex presidente del Consiglio comunale Franco Casciani e Francesco Perrotta sono stati nominati per comporre la lista dem e decidere le alleanze. Questa designazione, non comprendendo esponenti della componente dimasciana ma perfino personaggi che non sarebbero iscritti al partito, è già segno di una scissione avvenuta. “Non si riesce a capire dove voglia arrivare il segretario regionale, che non ascolta tutti gli iscritti e poi le liste sono affidate a persone non iscritte, questo è sintomatico di un clima di confusione abbastanza grave, che non farà bene al partito” sostengono alcuni iscritti non invitati nemmeno nelle riunioni che si sono svolte nella sede del circolo in questi ultimi giorni.  L’ex sindaco Bruno Di Masci e i suoi sembrano destinati all’esclusione da liste elettorali con il simbolo Pd. Ma a questo punto gli oltre duecento tesserati, vicini a Di Masci, potrebbero costituire una fronda, anche abbastanza consistente, all’interno del partito. E se non verranno segnali diversi i dimasciani sono pronti anche alla restituzione delle tessere, con la richiesta di avere indietro la quota versata a beneficio del partito. La scissione, ormai imminente, porterà quindi una parte del Pd a correre in liste proprie, lanciando una sfida che si annuncia sicuramente ad alta tensione. Tenta di inviare un messaggio distensivo Amedeo Fusco, questa volta avaro di parole, che sottolinea comunque come “il segretario regionale Rapino lavora al rinnovamento del partito e ad un partito inclusivo”. Ma i fatti, per ora, sembrano andare proprio nella direzione opposta all’inclusività.