PROCESSIONE VENERDI SANTO, TREMILA FIRME A DIFESA DELLA TRADIZIONE

 

Eliminare le modifiche apportate quattro anni fa e tornare all’antico, come tradizione comanda. Si contano quasi tremila firme, ad oggi, nella petizione promossa da qualche settimana dal “Comitato del ripristino delle tradizioni” sceso in campo per richiedere il ritorno all’antico della Processione del Venerdi Santo , ai vertici dell’Arciconfraternita della SS Trinità, curatrice dell’evento.  “Moltissimi sulmonesi si stanno accorgendo che la Processione del Cristo Morto sta perdendo tasselli preziosi che fanno parte della storia e della tradizione secolare del rito, a cui la città è legata profondamente. Sono in tanti ad aver firmato la petizione, che prevede anche banchetti pubblici nel centro storico nell’ultimo fine settimana del mese, per essere consegnata all’Arciconfraternita nei primi giorni di Marzo. Auspichiamo che il sodalizio venga incontro alle nostre richieste e che il vescovo e i parroci siano con noi”. E’ quanto hanno affermato questa mattina in conferenza stampa a palazzo Sardi Luciano Angelone, Fabio Balassone, Francesco Comparetti e Carlo Maria Speranza, rappresentanti del Comitato, precisando subito “senza polemica” e che si tratta di un’iniziativa esterna al pio sodalizio.   “Abbiamo notato che il dibattito al riguardo è abbastanza animato anche nelle piazze virtuali e nelle pubblicazioni sulla stampa” commentano, riferendo di aver registrato già 900 consensi, in pochi giorni, alla pagina Facebook ,  intitolata“Salviamo la tradizione della Processione del Venerdi Santo a Sulmona”

Ad assistere alla conferenza stampa anche alcuni coristi, pronti ad esprimere la propria posizione in un prossimo incontro con il Vescovo, preoccupati anche per il fatto che, come da convocazione arrivata in questi giorni, le prove cominceranno il 9 marzo. In ritardo sulla tabella di marcia, a soli  15 giorni dal Venerdo Santo, a differenza del passato quando si scaldavano le corde vocali due mesi prima. Dall’intervento di un componente del coro, tra il pubblico, è trapelata  preoccupazione anche per le sorti dello storico “struscio”, il famoso passo cadenzato che caratterizza la Processione trinitaria, in seguito ad un incontro che il vescovo avrebbe tenuto a gennaio scorso, sostenendo che questo tipo di passo rallenterebbe l’andamento della processione.

Il comitato ha premuto sull’importanza della caratteristica identitaria dell’antico Rito tutto sulmonese, carico di pathos, in cui convivono la componente religiosa e quella laica, capace di suscitare commozione negli abitanti di questa città in quanto rappresenta un momento particolare, intimo, fatto di riflessione, ricordi e preghiera e dove il silenzio ha un ruolo fondamentale. Una Processione  che affonda le radici nel 1750, come hanno ricordato, da quando cioè esiste documentazione storica, testimoniando che fino a metà ottocento era curata da congregazioni laiche fino al passaggio all’Arciconfraternita.  “Dall’epoca settecentesca la Processione si è svolta sempre nello stesso modo” hanno affermato, sottolineando anche l’aspetto fondamentale della suggestività del Coro, costretto oggi a ridurre i canti, come nel tratto da viale Roosvelt a via De Nino, in cui in passato s’intonava il canto ininterrottamente.  

“Vedere assottigliare lentamente la tradizione con modifiche sta suscitando disagi” ribadiscono, ricordando la richiesta di eliminare l’ amplificazione che accompagna le preghiere dei fedeli, regolamentare l’attività dei fotografi nel corteo, ripristinare il vecchio itinerario, così che il corteo non volgerà più le spalle alla chiesa di Santa Maria della Tomba, nel momento dell’ingresso in piazza Plebiscito, come avviene oggi, ma potrà procedere frontalmente. Una modifica che fu istituita nel 2012 per eliminare la sosta in via della Cona, così da porre fine a momenti in cui i protagonisti della processione sostavano per mangiare e bere. Tra le richieste anche l’eliminazione delle interruzioni davanti a palazzo dell’Annunziata quando la Processione sta per rientrare nella chiesa della SS Trinità. Uno dei momenti più emozionanti e suggestivi.

 

 

foto1 foto2 foto4