GLI SPAGHETTI ALLA CHITARRA SONO NATI DA FAMIGLIA DI PRATOLA PELIGNA (Video)
Gli spaghetti alla chitarra sono nati grazie a una famiglia della Valle Peligna. Ad attestarlo sono ricerche storiche e d’archivio su una delle ricette più tipiche e più apprezzate della gastronomia italiana. La ricetta gustata oggi ovunque anche con il nome abruzzese di “maccheroni alla chitarra” è stata elaborata dal Pastificio Masciarelli di Pratola Peligna, più antico d’Italia e unico nella provincia dell’Aquila, alle soglie del 150° anniversario dalla fondazione che cade nel 2017. Il pastificio peligno infatti è nato nel 1867, come testimoniano documenti conservati in archivio notarile. “Pensiamo di rivendicare a buon diritto proprio noi la paternità della pregiata ricetta degli spaghetti alla chitarra” sottolinea Agostino Masciarelli, con il padre titolare dell’omonimo pastificio di Pratola. “Un tipo di pasta che fin dai primi anni è il fiore all’occhiello della nostra produzione. Oggi siamo rimasti in pochi a lavorare come artigiani puri – spiega Masciarelli – il vero pastaio è quello che con le proprie mani riesce a trasformare la materia prima in pasta e noi in questo facciamo la differenza rispetto agli altri”. Il pastificio Masciarelli è un’azienda a conduzione familiare con tre dipendenti, che riescono a produrre in media, 50 quintali di pasta a settimana. Un quantitativo non industriale che però viene commercializzato in tutta Italia ma anche all’estero, negli Stati Uniti, in Cina, in Giappone e in paesi europei, come Gran Bretagna e Russia e utilizzato soprattutto per l’alta ristorazione. E la conferma della bontà della pasta pratolana è arrivata dall’interesse rivolto dalla televisione di Stato ai Masciarelli. Ieri mattina la troupe di “Easy driver”, programma televisivo di Rai Uno, in onda la domenica mattina alle 10, ha fatto visita al pastificio Masciarelli, riprendendo immagini sul ciclo di lavorazione della pasta e intervistando il proprietario ed i lavoratori dell’azienda. Il programma dedicato alla Valle Peligna, alle sue bellezze ambientali, alla storia e alle tipicità del territorio andrà in onda domenica 6 marzo. “Il nostro modo di produrre si basa sul fatto che la qualità del grano viene valorizzata dall’essiccazione lenta della pasta che ne esalta le proprietà organolettiche – continua Masciarelli – una volta riempito il forno si fa una pausa nel ciclo di produzione, in media per due o tre giorni, a seconda della necessità”. La qualità della pasta va poi apprezzata senza alcun condimento. “Il nostro lavoro di artigiani della pasta va scomparendo, a fronte dell’incremento di produzioni industriali, mentre andrebbe maggiormente tutelato perché privilegia la qualità del prodotto ed è la qualità che come sempre fa la vera differenza” conclude il titolare dell’azienda pratolana.