PROCESSIONE VENERDI SANTO, UNA PETIZIONE PER TORNARE ALL’ANTICO
La Processione del Venerdì Santo torni all’antico. E’ quanto auspicano alcuni sulmonesi, componenti del neonato “Comitato del ripristino delle tradizioni”, che hanno avviato una raccolta firme, incassando già numerosi consensi, da consegnare ai dirigenti dell’Arcinconfraternita della SS Trinità, che cura il rito del Cristo Morto, e da far recapitare sul tavolo del Vescovo Angelo Spina. Considerando l’antica Processione “patrimonio non solo religioso ma anche culturale e identitario della comunità”, i firmatari della petizione sono convinti che le modifiche apportate negli anni, “senza nulla aggiungere alla sua essenza, ne hanno diminuito la bellezza ed il pathos, allontanandola dal suo assetto tradizionale. Prima, quindi, che la rottura della continuità con il passato diventi irreversibile” presentano alcune richieste: l’eliminazione dell’ amplificazione che accompagna le preghiere dei fedeli, la regolamentazione dell’attività dei fotografi “evitando o, quanto meno, limitando la loro intromissione nel corteo”. Chiedono, inoltre, che venga ripristinato il vecchio itinerario, così da permettere al corteo di non volgere più le spalle alla chiesa di Santa Maria della Tomba, imboccando piazza Plebiscito, come avviene oggi, ma di procedere frontalmente. Una modifica che il vescovo apportò quattro anni fa, per eliminare la sosta in via della Cona, finalizzata a porre fine a momenti in cui i protagonisti della processione sostavano per mangiare e bere, sulla convinzione, invece, che la processione consista in preghiera, silenzio e silenzio. Ultima richiesta: al momento del rientro della processione nella Chiesa della SS Trinità, il corteo elimini le interruzioni davanti a palazzo dell’Annunziata. Per tempo, dunque, il Comitato, “nell’auspicare che l’ invito rivolto venga accolto favorevolmente” come scrivono nella petizione “non possiamo fare a meno di richiamare l’Arciconfraternita alla responsabilità che le deriva dall’essere depositaria di una manifestazione secolare che appartiene alla intera comunità cittadina”.