#NOSNAMaperitif, UNA SERATA DI MUSICA E ARTE PER DIRE NO METANODOTTO

I giovani scelgono un evento mondano per dire no alla realizzazione di centrale e metanodotto a Sulmona.  Si tratta di una serata #NOSNAMaperitif, caratterizzata da arte e concerti a palazzo Corvi, in vico del Vecchio, organizzata dall’associazione culturale smartARTS con il contributo di Fillea Cgil. L’iniziativa, che vedrà protagonista il “Naked swing quartet”, guidato dal pianista Raffaele Pallozzi e l’artista Francesco Petrilli, entrambi sulmonesi,  si svolgerà Sabato 23 gennaio alle 18. Un modo diverso, dunque, per trattare la questione, facendo il punto della situazione e informando, nel rush finale di una battaglia lunga otto anni, condotta dai comitati ambientalisti sulmonesi.

“L’opera, centrale e metanodotto, la cui finalità sarebbe quella di comprimere e trasportare gas proveniente dall’Azerbaijan, che verrebbe poi rivenduto ad altri Paesi europei, oltre ad avere un elevato impatto ambientale, “non costituirebbe una risorsa per il territorio dal punto di vista dell’occupazione – afferma in una nota Emanuele Verrocchi, Segretario Generale Fillea CGIL della Provincia dell’Aquila. “Il progetto – continua – non incrementerebbe, infatti, i posti di lavoro a livello locale, soprattutto nell’ambito dell’edilizia e, anzi, precluderebbe altra eventuale nuova occupazione perché tradirebbe la vocazione ambientalista e turistica del territorio”. L’infrastruttura, inoltre, metterebbe a rischio la sicurezza dei cittadini a causa di possibili esplosioni dovute a fenomeni naturali, come i terremoti, e ciò non è inverosimile se si considera l’alto grado di sismicità del territorio stesso. Dal punto di vista ambientale, causerebbe il peggioramento della qualità dell’aria, il possibile inquinamento delle falde acquifere, il consumo del suolo agricolo e la contaminazione delle colture locali.”

“L’opera – ribadisce Mario Pizzola, portavoce dei Comitati, avrebbe un impatto notevole per l’intero territorio. Le emissioni nocive della centrale ristagnerebbero perché trattenute dalla catena di alte montagne ed è chiaro che questo pregiudicherebbe la salute dei cittadini. Per non parlare poi delle conseguenze negative sulla nostra economia: il turismo ambientale, enogastronomico e quello artistico/archeologico ne uscirebbero fortemente penalizzato, condannando Sulmona e le realtà circostanti ad un declino certo.”
A conferma di ciò, già nel 2011, si è espressa la Commissione Ambiente della Camera dei deputati che, con l’approvazione di una risoluzione datata 26 ottobre, impegna il Governo ad attivare un tavolo tecnico per disporre la modifica del tracciato del metanodotto. Tale disposizione prevede l’esclusione della fascia appenninica proprio al fine di evitare gli alti costi ambientali ed il rischio sismico che metterebbe a repentaglio la sicurezza della popolazione.
“Non è ammissibile – dichiara Lorenzo Carrozza, collaboratore Commissione Ambiente della Camera dei deputati, anche lui sulmonese d’origine – che in un Paese la cui Costituzione sancisce che «la sovranità appartiene al popolo», il Governo ignori la volontà delle Istituzioni democratiche liberamente espresse dai cittadini. È un nostro diritto – conclude – decidere del futuro del nostro territorio e dei nostri figli.”