INCHIESTA VATE, A GIUDIZIO EX ASSESSORE REGIONALE E LA DIRETTRICE CRBC
Per presunti fatti di tangenti, che segnarono tre anni fa l’assessorato regionale alla Cultura, nell’era della presidenza Chiodi, il Gup del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha disposto il rinvio a giudizio per l’ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis, con patteggiamento, per una condanna ad un anno, undici mesi e otto giorni di reclusione per la sua ex segretaria Lucia Zingariello. A giudizio andranno anche il rappresentante legale dell’associazione “Abruzzo Antico” Ermanno Falone, il responsabile dell’Agenzia per la promozione culturale della Regione Abruzzo Rosa Giammarco e l’imprenditore Antonio Di Domenica. Messa alla prova, per un periodo di otto mesi, per Rocco Masci, presidente della Ars “Associazione culturale musicale”. I fatti risalgono al novembre del 2013, quando l’allora assessore De Fanis venne arrestato con le pesanti accuse di concussione, truffa aggravata e peculato. L’inchiesta venne condotta dalla Procura di Pescara e avviata per la denuncia di un imprenditore che avrebbe ricevuto richieste di denaro da parte dell’assessore in cambio della erogazione di fondi per l’organizzazione di manifestazioni culturali. In particolare le indagini si concentrarono sull’erogazione di fondi regionali destinati alla organizzazione degli eventi celebrativi dell’anniversario dei 150 anni della nascita di Gabriele d’Annunzio, in base alla legge regionale n.43 del 1973 che disciplina organizzazione, adesione e partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali. A Rosa Giammarco, all’epoca dirigente dell’Agenzia di promozione culturale di Sulmona, venne imposto l’obbligo di dimora. Infatti l’Apc di Sulmona aveva l’incarico della gestione contabile e amministrativa degli eventi abruzzesi legati al salone internazionale del Libro di Torino “Non ho patteggiato perché non ho commesso alcun reato” ha dichiarato Rosa Giammarco. “Invece sono contenta perché finalmente potrò difendermi dalle accuse, dimostrando la loro infondatezza e la mia più totale estraneità ai fatti contestatimi – ha proseguito Giammarco, oggi direttrice del Centro regionale dei Beni culturali, con sede a Sulmona – difendendomi dimostrerò la verità dei fatti e farò chiarezza su quegli equivoci che mi hanno coinvolto in questa vicenda, segnata per me dal teorema che non avrei potuto non sapere”.