GIOVANI DEMOCRATICI DI PRATOLA CONTRO CENTRALE E GASDOTTO SNAM

I Giovani Democratici di Pratola Peligna contro la centrale ed il gasdotto Snam, auspicano progetti alternativi a beneficio della crescita economica e dello sviluppo della Valle Peligna, con investimenti di valorizzazione dell’ambiente, della cultura e della sanità, come fonti decisive di rilancio del territorio.  “Come cittadini abruzzesi, soprattutto in questo ultimo anno, ci siamo trovati di fronte a diversi progetti ambientali che non hanno fatto altro che mettere a rischio i nostri paesaggi sia costieri che dell’entroterra che invece potrebbero essere valorizzati in modo differente – sottolineano i Giovani democratici – la costruzione del metanodotto andrebbe infatti ad interessare in modo diretto o indiretto ben tre Parchi nazionali ed un Parco Regionale con evidenti ricadute a livello paesaggistico, si andrebbe quindi a ferire una regione da sempre ritenuta il “polmone verde d’Europa” con effetti negativi su un settore già oggi sottovalutato quale il turismo, che invece potrebbe diventare una delle colonne portanti dell’economia locale e regionale”. Secondo i Gd “dopo le sette delibere del Consiglio regionale ed il voto contrario della Commissione Ambiente parlamentare, oltre alle numerose delibere dei vari consigli comunali, una decisione favorevole al gasdotto da parte del Consiglio dei Ministri rischia non solo di essere dannosa per gli abitanti di questo territorio ma anche un attacco al nostro sistema democratico e alle istituzioni locali”. Perplessi i Giovani del Pd si mostrano anche verso “la soluzione proposta dalla Snam di convertire la centrale a gas in centrale elettrica che rappresenta un ulteriore fallimento perché, come presentato nel primo progetto, verrebbe costruita una centrale ibrida per motivi di sicurezza in caso di mancanza di energia elettrica e questo comporterebbe lo stesso rischio di emissione in caso di continuo utilizzo del sistema a gas”. Inoltre “lo scarso ricambio di aria dovuto alla morfologia del nostro territorio porterebbe alla presenza dei residui delle emissioni senza possibilità di un ricambio che in altre zone sarebbe notevolmente facilitato”. Spiegano i Gd che “il problema cruciale dell’impianto sarebbe la sicurezza, dato il fatto che la Valle Peligna, come per il resto tutta la dorsale appenninica, è una zona ad alto rischio sismico e il gasdotto correrebbe un percorso parallelo alla faglia, oltre che a intersecarla in diversi punti ed in caso di calamità si andrebbe incontro al rischio di un’enorme catastrofe, mettendo a repentaglio non solo il territorio ma proprio gli abitanti delle zone circostanti, motivo che ha portato la commissione ambiente del Parlamento a bocciare per ben due volte il progetto della multinazionale”. Infine i Gd ricordano che proprio “in questi ultimi anni ci sono state diverse esplosioni di gasdotti , una anche in provincia di Teramo, nel comune di Mutignano di Pineto, proprio a cento chilometri dalla nostra zona, dove un tubo dalle esigue dimensioni rispetto a quelli che invece dovrebbero percorrere il nostro territorio ha provocato un’esplosione con 150 metri di raggio e notevoli danni sia all’ambiente che alle abitazioni circostanti” .