ALL’ASTA QUADRI DI DETENUTI PER BIMBI AFRICANI, ‘NDUCCIO AL CARCERE PER LA PREMIAZIONE
Consegnati riconoscimenti ad alcuni detenuti del carcere di Sulmona autori di 21 quadri che il comico abruzzese ‘Nduccio ha venduto all’asta (in un centro commerciale Ipercoop di Sambuceto, sulla convinzione che l’arte possa esprimersi nei luoghi più insoliti) per devolvere il ricavato (2 mila euro) ai bambini del villaggio La Lumiere in Togo. Sono giunti oggi pomeriggio nell’istituto di pena sulmonese l’artista, al secolo Germano D’Aurelio, accompagnato dal vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, e dall’ex deputata di Radicali Italiani, Rita Bernardini, candidata alla carica di Garante dei Diritti dei detenuti d’Abruzzo, accolti dal direttore della Casa di Reclusione Sergio Romice, alla presenza del sindaco, Giuseppe Ranalli, del presidente del Tribunale, Giorgio Di Benedetto e del Procuratore capo, Giuseppe Bellelli e del direttore di Radio Radicale, Alessio Falconio (clicca).
Una “giornata da ricordare”, ha commentato il famoso cabarettista abruzzese, il quale ha plaudito la promessa del sindaco di Sulmona di voler partecipare al progetto chiamato “Il cuore oltre il muro”, la cui asta il prossimo anno si batterà a palazzo San Francesco. ‘Nduccio ha spiegato ai nostri microfoni il progetto in collaborazione con i reclusi del penitenziario peligno. Ha raccontato di avere un’associazione Onlus “Fratello Mio” in Africa “spesso mi dedico al volontariato e altrettanto spesso mi ritrovo ad andare nel carcere, ad apprendere come si affronta la vita” ha affermato ‘Nduccio “La parola di oggi è solidarietà: ho chiesto a dei detenuti dell’istituto di Sulmona di dipingere quadri. Sono stati bravissimi”. Ha raccontato di averli venduti all’asta per donare le somme ai bimbi africani “Oggi ringraziamo i detenuti e rilanciamo l’attività per l’anno prossimo” ha annunciato. “Ho notato come la solidarietà è una parola più conosciuta a chi ha a che fare con la sofferenza”. Ecco, dunque, il parallelismo tra il carcere e un territorio in cui si soffre per la povertà e l’assenza di acqua “Gli uni riconoscono gli altri. Due mondi di esclusione, dalla libertà, l’altro dal benessere, uniti dalla solidarietà” commenta ‘Nduccio in questo paragone “E’ bellissimo e non potevo non suggellare il tutto con personalità forti che riconosco a me vicine”. Alla domanda perchè abbia scelto il carcere di Sulmona, il comico ha risposto sostenendo che si tratta della struttura più importante e per lui significativa, in riferimento all’episodio relativo al primo anniversario dal suicidio dell’ex sindaco di Roccaraso Camillo Valentini, (suo amico tra l’altro) quando l‘artista fu chiamato “per allontanare questa nuvola nera scesa sul carcere dei suicidi. Ero la persona meno indicata” dichiara ‘Nduccio ” sia perchè ero amico di Camillo sia perchè non mi piace far ridere quando c’è da riflettere. Mi hanno chiamato e, sapendo che tirarsi indietro sarebbe stato da vigliacco, ho accettato. Feci lo spettacolo, in un’atmosfera pesante” confessa “Notai però che c’era un feeling con i detenuti e capii che avevano una dedizione per l’arte. Allora aspettai il momento giusto e ad oggi vogliamo riproporre per ogni anno questa gara di solidarietà proprio attraverso l’arte”.
Il Presidente del tribunale di Sulmona ha commentato sostenendo che “questo tipo di iniziative insegna a superare la concezione del carcere come luogo comune e deve essere sia una rivincita per i detenuti sia un insegnamento per chi è fuori”. Convinto del binomio arte e ironia, afferma che “il carcere deve fare sistema, ma non può farlo da solo. Deve crescere come sta facendo con l’ampliamento insieme al territorio, alle strutture esterne compreso il tribunale”. Il procuratore capo ha affermato “guardando queste opere d’arte noto che il vostro impegno è un anelito di libertà che può essere un esempio di chi fuori non riesce a godere di questa libertà. E, citando una canzone di De Andrè, dico che <Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori> Io vi ringrazio per questi fiori”.