NON DIMENTICATE UNA PREZIOSA COLLEZIONE SU ARTISTI ABRUZZESI
Signor Direttore, sono passati mesi dalla morte di Renato Colantonio, grande appassionato e grande collezionista d’arte. Dopo le tante preoccupazioni e i molti interrogativi sul destino della sua preziosa raccolta, è sceso il silenzio. Come è stato più volte scritto, si tratta di una ricchissimo patrimonio di quadri, sculture, ceramiche di artisti abruzzesi, da Michetti a Pasquale e Raffaello Celommi, a Cascella, Palizzi , Patini, Smargiassi. Un numero impressionante: quattrocentocinquantotto opere di venticinque artisti. Se n’è interessata la stampa regionale, ma non solo. La Nazione, quotidiano fiorentino, ha più volte sollevato il problema. La collezione è stata visitata e molto apprezzata da Vittorio Sgarbi e dai proff. Antonio Gasbarrini e Floriano De Santi. E’ facile comprendere che l’ interesse per questo patrimonio artistico non è esclusivo degli abruzzesi. L’arte, in quanto tale, parla a tutti. Il suo linguaggio, come per la poesia e la musica, anche se ha una tipicità locale, esprime valori e sensibilità universali. Si legge che le opere sono state tutte fotografate, ma che non è stato ancora realizzato un catalogo e che, soprattutto, si è lontani dal trovare un’adeguata collocazione. Eppure costituiscono una grande opportunità culturale e un’ incommensurabile valenza turistica, di quel turismo di cui spesso si parla, ma che poco si promuove.
Ezio Pelino