CENTRO DI SALUTE MENTALE, I SINDACATI ACCUSANO I DIRIGENTI ASL
“Nelle aziende private certi dirigenti sarebbero stati già licenziati. Investire oltre duecentomila euro in uno stabile da lasciare entro sei mesi significa prendersi gioco del denaro pubblico e della salute delle persone”. Il duro attacco ai dirigenti dell’Asl arriva dai sindacati Fials, Nursing Up e Fsi che intervengono sulla vicenda dello sfratto del Centro di salute mentale intimato dal Comune di Sulmona. Entro gennaio i cinquanta ospiti del centro diurno dovranno essere trasferiti in altri locali. Per i sindacati “si è trattato di un caso di cattiva gestione dei soldi pubblici perché adesso il Comune potrebbe chiedere all’Asl anche il ripristino dei locali, così com’erano, visto che dovranno ospitare una scuola e non più un ambulatorio”. Per sistemare e adeguare i locali rendendoli idonei ad ospitare il Csm era stato stanziato un fondo straordinario di 150mila euro più 4mila euro per pagare il fitto dei locali ed il trasporto dei pazienti dal centro città all’area artigianale. “Oltre a creare un danno alle casse Asl – accusano i sindacati – si è creata una situazione di disagio anche per gli ospiti del centro che saranno trasferiti in altri locali, a pochi mesi dall’insediamento nei locali dove ormai si erano ambientati e di tutto questo era a conoscenza chi ha firmato le delibere e le autorizzazione per utilizzare l’immobile in questo breve periodo”. Come nuova sistemazione sarebbero stati individuati alcuni spazi nella Caserma Battisti che il Comune ha acquisito dal ministero della Difesa. Nello stesso stabile l’Asl dovrebbe raccogliere tutti gli uffici amministrativi. Ma per far questo è necessario del tempo che manca al Csm sfrattato entro gennaio.