NO SNAM, COMITATI OCCUPANO IL COMUNE AL GRIDO DI “D’ALFONSO SI FERMI” (video)

“Non ce ne andremo da palazzo San Francesco fin quando le istituzioni e i politici non diranno al presidente della Regione D’Alfonso di non adottare provvedimenti contrari a quanto deciso dai Consigli regionale e comunale e dalle risoluzioni parlamentari”. E’ con questa convinzione che nella tarda mattina di oggi una nutrita delegazione dei comitati ambientalisti sulmonesi, guidati da Mario Pizzola, insieme a tre consiglieri comunali di minoranza, Alessandro Lucci, Mimmo DI Benedetto e Luigi La Civita, hanno occupato il Comune (reduci dalla simile esperienza pro punto nascita) contro la realizzazione della centrale e del metanodotto a Sulmona, pronti a marciare sull’Aquila, presentandosi nella sede regionale, domani mattina, dove si riunirà la Giunta D’Alfonso a poche ore dal verdetto del Governo sulla centrale di compressione a Sulmona, che dovrebbe arrivare nel pomeriggio.  Iniziative annunciate questa mattina in una conferenza stampa tenuta a palazzo Mazara, in cui a far scatenare le ire del fronte del no è stata una lettera datata 23 dicembre scorso, che il governatore regionale Luciano D’Alfonso ha inviato al sottosegretario della presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, scrivendo  “Ti anticipo la volontà della Regione di concludere in data utile per il prossimo Consiglio dei Ministri l’adozione di un atto tipico della Giunta  che renda il procedimento amministrativo, ormai di sopravvenuta competenza del Consiglio dei Ministri, fruttuoso rispetto agli obiettivi che si propone e al tempo stesso meglio capace di rappresentare per il territorio di Sulmona una soluzione ambientale più sostenibile” .

Chiedono gli ambientalisti  anche ai consiglieri comunali, tra cui Pierpaolo Pietrucci presidente della Commissione Ambiente, e all’assessore regionale sulmonese Andrea Gerosolimo (che si sono impegnati in Commissione per impedire che il governatore adotti provvedimenti) “il rispetto di quanto deciso dal Consiglio regionale e comunale e dal parlamento con atti di contrarietà alla centrale e metanodotto. Altrimenti tradiscono il territorio e la democrazia, calpestando la democrazia”, afferma Pizzola, urlandolo anche nel faccia a faccia con il sindaco Giuseppe Ranalli, facendo irruzione nel suo ufficio con tutta la delegazione dei comitati, al termine della conferenza stampa. “Le ultime 24 ore sono decisive e la nostra azione non è contro il Comune” hanno ribadito “ma vogliamo che il sindaco chiami D’Alfonso subito per fermarlo”, perchè, secondo Pizzola e i tre consiglieri, il primo cittadino non avrebbe fatto niente, ipotizzando  “complicità”. “Il sindaco deve uscire da questo equivoco in quanto non ha rilasciato dichiarazioni ufficiale” hanno continuato, desiderando che questa “non sia un’azione della minoranza o solo dei comitati ma di tutti i cittadini”.

Dal canto suo il sindaco, con toni alti, ha tentato di ribadire la sua posizione contraria al metanodotto e alla centrale Snam, sottolineando che i comitati “hanno sbagliato sede dove fare occupazione. Io sto con voi” ha detto “il Comune ha fatto tutto quello che era possibile fare per dire no. Lo abbiamo fatto ufficialmente, ho scritto al presidente D’Alfonso, al premier Renzi. Che si fermino tutti!” ha gridato il sindaco Ranalli, dal cui discorso si evince, in sostanza, che la mossa del presidente D’Alfonso potrebbe essere dettata da una risposta a un Decreto che l’Abruzzo subirebbe con o senza il consenso della Regione (“ho dovuto fare di tutto per non far assumere questo provvedimento il giorno 23 dicembre e ci sono riuscito” ha affermato Ranalli); ecco, dunque, la lettera, probabilmente, come escamotage per prendere tempo.

Successivamente si sono riuniti nella stanza del sindaco in una breve riunione a porte chiuse il porta voce dei comitati, il sindaco, la sua vice, Taglieri, l’assessore D’Alessandro, alcuni consiglieri di maggioranza e minoranza. Restando ognuno sulle proprie posizioni. Scattata, dunque, l’occupazione. Oggi alle 17.30 è prevista un’assemblea pubblica a palazzo San Francesco convocata dal fronte del no.

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