FAMIGLIA E ACCOGLIENZA I TEMI DEL PRESEPE ITINERANTE NEL CENTRO DI SULMONA

Il valore della famiglia, quella composta da persone legate da affetto, che possa diventare una risorsa per tutta la comunità, l’accoglienza e l’importanza di aprire il cuore agli altri. Sono questi i temi che faranno da leitmotiv alla terza edizione del Presepe Vivente itinerante che il 27 dicembre alle 17.30 tornerà ad animare il centro storico di Sulmona, pronto per replicare il successo degli anni precedenti (l’edizione del 2014 era dedicata alla pace e alla fratellanza clicca). La maestosa e suggestiva rappresentazione della Natività, caratterizzata  composta da oltre 300 persone, tra figuranti, attori e volontari che lavorano dietro le quinte, è stata presentata questa sera nel foyer del teatro comunale “Maria Caniglia” dagli organizzatori, l‘assessore comunale Luciano Marinucci, il commissario reggente dell’associazione Giostra cavalleresca, Maurizio Antonini, la regista che guida la Compagnia “Arianna” e la consigliera comunale e provinciale Roberta Salvati, nella conferenza stampa moderata da Chiara Buccini.  Tante le novità quest’anno. In scena nelle sei postazioni, dislocate lungo Corso Ovidio, in cui si ripeteranno ogni dieci minuti le rappresentazioni teatrali, dalle 17.30 fino alle 20 circa, gli attori dell’Arianna, della Compagnia “I punti e a cape” di Pratola Peligna,  della Proloco di Campo di Fano, del centro anziani di Sulmona (con il coro in piazza Carmine) e i volontari dei Borghi e Sestieri della Giostra Cavalleresca di Sulmona. Per la prima volta quest’anno parteciperà anche una delegazione del famoso Presepe Vivente di Rivisondoli, giunto alla 65esima edizione, come ha annunciato l’assessore, nel segno della sinergia tra i territori. Stessa formula delle precedenti edizioni, ma con il percorso invertito. Un’ora e mezza circa si impiegherà dal primo all’ultimo quadro, caratterizzato da quattro attrici che interpreteranno la Madonnina e quattro attori per San Giuseppe.

Si comincerà da piazza Tresca, dove sarà allestita la prima scena  dell’Annunciazione, mentre sul sagrato e sulla gradinata di palazzo dell’Annunziata, saranno ricostruiti Il Censimento, La Locanda e il mercato. Piazza XX Settembre sarà location dell’Apparizione dell’Angelo ai pastori, mentre nella Rotonda di San Francesco sarà ricordato l’episodio di Erode. La quinta scena in piazza Celestino V sarà ricordato l’episodio con I Pastori, in cui gli attori che interpretano San Giuseppe e la Madonna si rivolgeranno ai papà e alle mamme del mondo odierno toccando temi e messaggi indirizzati al valore della famiglia. Mentre l’itinerario, carico di suggestioni ed emozioni, si concluderà davanti la chiesa di Santa Maria della Tomba, dove sarà rievocato l’atteso momento della Natività e sarà allestita la capanna, in cui le conclusioni saranno affidate a frasi di Madre Teresa di Calcutta e all’esibizione canora di Ignazio Tirimacco.  Nell’ultima scena la Madonnina e San Giuseppe saranno interpretati da Anna Di Pasquale e Emilio Di Pasquale, mentre nei panni del bambinello sarà il piccolo Pablo L’Erario. 

“Ho voluto fortemente questo presepe vivente itinerante che sta crescendo di anno in anno” ha affermato l’assessore Marinucci, proponendo l’idea di “formare un comitato permanente che possa dedicarsi tutto l’anno a questo tipo di manifestazione che valorizza il nostro bellissimo centro storico ed è un elemento per attrazione turistica”. La consigliera Salvati, sottolineando l’importanza dell’associazionismo e del coinvolgimento di diverse realtà territoriale, ha ringraziato “tutti coloro che si stanno impegnando per la realizzazione di questa suggestiva manifestazione e tutti i volontari che lavorano a questo progetto”.

“Non è facile realizzare un presepe vivente itinerante così complesso, ma voglio ringraziare i Borghi e Sestieri che ogni volta sono disponibili e si danno da fare tanto” ha detto il commissario della Giostra, Antonini, rivolgendo ai commercianti del centro storico la proposta di allestire le vetrine inerenti il tema della Natività e collaborando indossando i costumi dell’epoca “si contribuirebbe a rendere ancora più suggestiva l’atmosfera, spero che accolgano la nostra proposta”.

“Abbiamo voluto far sì che il presepe superi la mera teatralità, rendendolo più intimo, in quanto c’è il rischio che venga visto senza guardare. Abbiamo deciso che il messaggio di quest’anno fosse legato al valore della famiglia, all’apertura verso l’accoglienza” ha spiegato la Zurlo, auspicando che nelle prossime edizione le scuole possano accettare il coinvolgimento, rifiutato invece quest’anno. g.s.

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in alto il piccolo Pablo L’Erario, in basso il tenore Ignazio Tirimacco

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