“SULMONA IN MOVIMENTO” PROPONE IL BARATTO AMMINISTRATIVO: LAVORI UTILI ANZICHE’ PAGARE TASSE
Lavori utili in cambio del pagamento delle tasse: offrire un lavoretto utile alla comunita’ come sistemare un’area verde, aiutare a pulire una struttura pubblica, contribuire alla manutenzione di una strada in cambio di riduzioni su specifici tributi comunali. Consiste in questo il “baratto amministrativo”, una forma di collaborazione tra cittadino e amministrazione comunale (introdotta dall’articolo 24 del decreto Sblocca Italia) a cui hanno aderito molte realtà italiane, che il gruppo “Sulmona in Movimento” chiede di attuare anche a Sulmona. E’ stata, infatti, protocollata ieri a palazzo San Francesco la proposta, indirizzata ai vertici di Giunta e Consiglieri, in cui si spiega che l’articolo di legge “prevede appunto che debbano essere i comuni a stabilire e regolamentare le modalità con le quali i cittadini possono rendersi parte attiva, anche nella salvaguardia del decoro urbano, ottenendo esenzione o riduzioni su specifici tributi comunali. Noi del gruppo Sulmona in Movimento siamo fermamente convinti che un passo decisivo verso il cambiamento, in meglio, della qualità della vita di tutti sia la consapevolezza di essere parte di una comunità, in cui ognuno abbia il dovere di rendere più vivibile il luogo in cui abita, e nella quale sia pienamente consentito a tutti i cittadini di partecipare anche alla gestione delle risorse e dei beni comuni. Assistiamo con sempre maggiore frequenza, vista la difficile situazione economico-sociale del nostro territorio, a condizioni di degrado materiale e culturale, nonché alla difficoltà oggettiva dei cittadini stessi di poter far fronte al pagamento dei tributi, compresi quelli locali. Meno tributi riscossi, meno servizi; meno servizi, più degrado; più degrado, meno possibilità di coesione sociale. È un cane che si morde la coda, potremmo dire”. Convinti i componenti del movimento che “la possibilità di “barattare” ore di servizio alla comunità con sconti o esenzioni dai tributi, entro certi limiti ben regolamentati, non solo appunto costituirebbe una marcia in più per quei cittadini costretti a “restare indietro” da un sistema in cui lo stato sociale è praticamente inesistente, ma in più sarebbe una garanzia di maggiore vivibilità etica ed estetica per la nostra città. Sollecitiamo dunque, con la nostra lettera/proposta, a cui abbiamo allegato esempi concreti di delibere di altri comuni italiani (compreso il comune di Popoli, che ha già deliberato in tal senso) e di regolamento, da poter prendere come spunto e riferimento, l’amministrazione comunale e i rappresentanti della vita politica cittadina, affinché prendano al più presto in esame la questione e attuino nel nostro Comune, nell’interesse generale, la scelta del baratto amministrativo come forma di sostegno alle fasce più deboli della popolazione e come volano per la partecipazione di singoli ed associazioni di cittadini alla vita pubblica e alla tutela del nostro territorio. Sperando che non si voltino tutti altrove anche questa volta.”