PRODOTTI LOCALI ASSENTI DA RISTORANTI, SLOW FOOD LANCIA LA CARTA PER GASTRONOMIA DI QUALITA’
I ristoratori sono tra i primi ambasciatori del territorio ma appena il 5% di loro utilizza prodotti dell’agricoltura, dell’allevamento e di laboratori locali. E’ il dato denunciato questa sera dal presidente dell’associazione regionale Arpo (produttori ovicaprini) Nunzio Marcelli intervenendo nella tavola rotonda promossa, a palazzo Mazara, dalla Condotta Slow food peligna e dall’amministrazione comunale, per promuovere la ristorazione di qualità nella Valle Peligna con un manifesto presentato dallo stesso presidente della Condotta peligna, Giorgio Davini e dal vice sindaco Luisa Taglieri. “I ristoratori spesso rappresentano il primo e qualche volta anche l’unico punto di contatto con i turisti – ha spiegato Davini – per questo qualificare la gastronomia con prodotti locali significa offrire un biglietto da visita importante per valorizzare il territorio”. L’innalzamento della qualità della gastronomia, attraverso le tipicità e quindi utilizzando ingredienti prodotti in loco, potranno incentivare la missione turistica affidata alla ristorazione. L’adesione effettiva dei ristoratori a questa carta d’intenti, che è il manifesto proposto da Slow food, sarà accertata attraverso verifiche incrociate tra ristoratori e produttori. “Bisogna fermare l’invasione del mercato da parte di prodotti di bassa qualità – ha avvertito Claudio Mariotti, presidente dell’Ascom-Fidi Ascom-Servizi – mi auguro che l’incontro di oggi sia l’inizio di un concreto percorso virtuoso per sostenere prodotti di qualità, creati in questo territorio e quindi qualificare l’offerta gastronomica del Centro Abruzzo, a beneficio del turismo”. “La coesione del territorio e lo spirito di collaborazione devono animare queste iniziative così che tutto il Centro Abruzzo ne tragga vantaggio – ha sottolineato il vice sindaco Taglieri – l’esperienza vissuta all’Expo di Milano è servita a rafforzare la convinzione sulle grandi potenzialità di cui gode questo nostro territorio ed è molto importante il contributo che anche gli amministratori locali devono offrire a sostegno dello sforzo degli operatori di settori come ristorazione e ricettività, fondamentali per il turismo”. Il “manifesto” proposto da Slow food premette che “la gastronomia è un fatto culturale” e pone l’accento sull’importanza della convivialità, come fatto di amicizia e di collaborazione tra le persone. Cuochi e ristoratori s’impegnano a difendere il binomio qualità-territorio, valorizzando la cucina regionale e le produzioni virtuose e certificate del territorio. Inoltre il manifesto chiede impegno al recupero della cultura del cibo e alla difesa delle tipicità. Infine si propone la cultura del cibo “buono, pulito e giusto”, incentivando anche l’educazione alimentare. Affollata la sala della tavola rotonda che ha ospitato ristoratori, produttori e amministratori locali del comprensorio peligno, della Valle Sagittario e dell’Alto Sangro.