CONSIGLIO COMUNALE, NUOVO NO ALLA CENTRALE SNAM. ORA DEVE MUOVERSI LA REGIONE
Un nuovo no alla centrale Snam e al metanodotto è stato pronunciato oggi pomeriggio dal Consiglio comunale, con un voto unanime, a conclusione di un lungo dibattito. La seduta-fiume del Consiglio, alla presenza anche di comitati civici e associazioni ambientaliste, si è conclusa poco dopo le 16.30, con il voto su un ordine del giorno concordato tra tutti i capigruppo consiliari, non solo per ribadire la contrarietà all’insediamento della centrale Snam e al metanodotto ma anche per chiedere alla Regione di “mantenere ferma la propria posizione di contrarietà all’opera, astenendosi dall’adottare qualsiasi provvedimento che possa rimettere in discussione la negazione dell’intesa, sia per la centrale di compressione che per il metanodotto” e ancora di “mettere in atto con determinazione ogni iniziativa, sia a livello istituzionale che politico, per far sì che il Governo nazionale ottemperi a quanto deciso dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati con la risoluzione del 26 ottobre del 2011 e finalmente istituisca il Tavolo Tecnico previsto dalla risoluzione stessa per disporre la modifica del tracciato al di fuori della dorsale appenninica, Tavolo la cui attivazione è stata ripetutamente richiesta dalla Regione Abruzzo”. L’ordine del giorno è stato poi reso delibera consiliare.
Commenti di sollievo per l’esito della seduta consiliare sono venuti subito dopo il voto dell’ordine del giorno dall’opposizione e dalla maggioranza. “Abbiamo compiuto un atto giustissimo – ha dichiarato Mimmo Di Benedetto, esponente della minoranza – adesso dobbiamo batterci perché questo deliberato consiliare non resti solo sulla carta e muoviamo la politica regionale perché sia data soluzione definitiva a questa lunga vicenda”. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco Giuseppe Ranalli che ha chiesto a tutti i capigruppo consiliari di “affiancare il sindaco e l’amministrazione comunale per cogliere l’obiettivo perseguito con il voto unanime dell’ordine del giorno”. Favorevoli anche le reazioni degli ambientalisti. “E’ stata fatta chiarezza su alcuni punti oscuri della vicenda e ora c’è una nuova chiara pronuncia del consiglio comunale – ha detto Mario Pizzola, leader dei comitati del no – tocca adesso alla Regione attivarsi presso il governo centrale perché sia data attuazione concreta alla pronuncia del parlamento che da tempo ha deliberato per una modifica del tracciato del metanodotto”.
IL DIBATTITO
Presente in aula questa mattina anche la senatrice Paola Pelino, insieme ai comitati e alle associazioni.Il sindaco, nel suo intervento iniziale, ha ribadito la contrarietà ferma e decisa alla realizzazione della centrale che la Snam vuole realizzare a Sulmona. Ha spiegato di aver seguito la strada istituzionale, di aver partecipato a tutti gli incontri, di avercela messa tutta, di non aver mai avuto “intese con la Snam”, affermando, poi, che il Consiglio comunale deve esprimersi su progetti che vengono presentati “ma al momento non mi risulta che qui ci siano progetti che parlano di varianti alla centrale da discutere”. Il riferimento è stato all’ipotesi di una conversione della centrale da alimentazione a gas a quella elettrica. Ha ricordato le tre delibere emesse dalla Regione, in questi anni e ha poi sottolineato l’importanza di un documento unitario per riconfermare la contrarietà del Consiglio comunale di Sulmona “Il Comune” ha detto Ranalli “nonostante si stia occupando dei grandi problemi attuali come l’occupazione e la sanità, sta mantenendo dritta la barra”. Il sindaco poi però è sbottato, durante l’intervento del consigliere Luigi Santilli, dicendo, quasi come uno sfogo, “Ma di più un sindaco che cosa può fare? Non sono un assessore regionale. Se dobbiamo dimetterci lo facciamo e ce ne andiamo tutti a casa”.
Negli interventi che si sono susseguiti è emersa la contrarietà alla centrale in tutte le sue varianti da parte di tutti i consiglieri. A sollevare qualche perplessità sono state le parole del consigliere di maggioranza, Alessio Di Masci, il quale, parlando da capogruppo del Pd, partito anche di D’Alfonso e del Governo nazionale, ha fatto riferimento solamente alla “turbogas” non nominando l’ipotetico impianto ad alimentazione elettrica. E poi ha concluso:”Sulla centrale turbogas siamo chiamati ad esprimerci e il Pd dice un no intelligente. Il sindaco parla al passato, riferendosi a ciò che avrebbe potuto fare, mentre dobbiamo guardare al futuro perchè la Regione non si è ancora espressa”. Il consigliere Alessandro Pantaleo, a questo punto, ha precisato che non avrebbe firmato “documenti per il Ni”, riferendosi proprio a questa frase di Di Masci, ma ribadendo la contrarierà “sia a quella a gas che elettrica” sul presupposto che la proposta delle altre alternative sia stata ” una farsa”. Di “ricatti” ha parlato il consigliere Daniele Del Monaco: “Oggi dobbiamo fermare un treno in corsa partito dieci anni fa – ha spiegato – oggi stiamo affrontando il problema di un ricatto proposto dalla Snam: accettate l’impianto a elettricità o realizziamo quella a gas”. Ha poi auspicato che il Consiglio non arrivasse a contestare, con un ricorso, la struttura alimentata a elettricità, appellandosi al principio di precauzione ed infine ha ricordato, come già altri consiglieri, l’appartenenza al centrosinistra che lega Governo, Regione e Comune sostenendo che bisogna farsi valere a Roma. E qualcuno, tra i comitati e associazioni presenti, ha ricordato che esiste anche un assessore regionale sulmonese. Il consigliere Mimmo Di Benedetto facendo richiamo all’unità di intenti ha sostenuto che “la Regione se ci vuole difendere deve dare valore alle delibere adottate” e ribadire il no, dunque, a centrale e metanodotto. Ancora Di Benedetto ha continuato sostenendo che “la politica è stata assente, perchè se oggi siamo a discutere è grazie alla presenza dei comitati che hanno portato avanti una lunga battaglia spingendoci e pungolandoci. Partecipare ai tavoli fa parte delle procedure, non è fare politica”. In sostanza, secondo il consigliere la politica avrebbe dovuto indicare la strada verso la modifica del tracciato che escludesse la dorsale appenninica. Un discorso il suo fondato sulla convinzione che “il presidente della Regione sta prendendo la decisione di dare assenso alla centrale alimentata ad elettricità”, lasciando, quindi, capire che la Regione stia dando il via per la realizzazione della centrale e il presidente D’Alfonso “visto che la fanno si porrà come il salvatore della patria spingendo per realizzare quella elettrica”. Secondo il consigliere Luigi La Civita “D’Alfonso doveva venire qui a fare le riunione pubblica come per il punto nascita. Dobbiamo avere il coraggio di fare azioni decise perchè non basta il canale istituzionale. Avevamo chiesto un consiglio comunale aperto” continua “e ora da questa seduta deve uscire una delibera che impedisca alla regione di fare intese con la Snam”. Quindi ha sottolineato il clima pesante avvertito oggi in aula e rivolto al sindaco gli ha suggerito di “abbandonare strategie dettate dalla stanza dei bottoni”. E’ stato il consigliere Salvatore Di Cesare a replicargli ricordando l’era della Giunta Chiodi e i sostenitori del progetto Snam “Io non mi tiro indietro alle azioni eclatanti ” ha detto Di Cesare “ribadisco la mia contrarietà ma sono convinto che fino ad oggi questo problema non lo abbiamo affrontato: non ho visto il fervore di questi consiglieri oggi messo in campo fuori e ritengo che ormai siamo fuori tempo massimo”.