DI BENEDETTO LUCCI E LA CIVITA: “IN CONSIGLIO VENGANO GLI ATTORI DEL CASO SNAM: COMITATI, ASSOCIAZIONI E ISTITUZIONI”

Non possono mancare al Consiglio comunale di domani (clicca) gli attori e protagonisti del caso riguardante la centrale Snam a Sulmona, alla luce delle ipotesi di conversione da alimentazione a gas a quella elettrica. Dalle istituzioni ai comitati, dalle associazioni alle parti sociali. In aula consiliare si discuterà la questione legata alla realizzazione dell’impianto che la Snam vuole realizzare in località Case Pente, in particolare al sesto punto all’odg si affronterà “l’ipotesi della revoca del diniego alla realizzazione della centrale da parte della Regione”.  Secondo i consiglieri di minoranza Mimmo Di Benedetto, Luigi La Civita e Alessandro Lucci, nella sala consiliare dovranno essere presenti “i rappresentanti istituzionali del nostro territorio: la senatrice Paola Pelino, il presidente della Provincia Antonio  De Crescentiis e l’assessore regionale Andrea Gerosolimo nonché i rappresentati dei comitati ambientalisti,  le associazioni di categoria e le parti sociali così da provare a comprendere quali soluzioni fattivamente ci sono sul tavolo e provare a risolvere il problema della centrale”. Sottolineano i tre consiglieri che “sebbene ci siano novità circa il progetto, così come hanno più volte annunciato sia il sindaco di Sulmona Giuseppe Ranalli, sia Provincia e Regione, il presidente del consiglio Franco Casciani, non ha ritenuto opportuno invitare i rappresentanti delle istituzioni coinvolte nella vicenda.  Vista l’inerzia del presidente del Consiglio, il nostro invito va comunque all’indirizzo di costoro affinchè siano presenti domani in aula” Aggiungono di chiedere al presidente  “di autorizzare, come prevede l’art. 32 comma 9 del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale,  i rappresentanti presenti a prendere la parola così da poter informare la cittadinanza , in prima persona, degli incontri che pure li hanno visti attori sui tavoli con la Snam  e quindi riferire la propria posizione riguardo alla centrale e al metanodotto soprattutto alla luce dell’ipotesi di conversione  della centrale che, da una alimentazione a gas, potrebbe essere alimentata elettricamente.”