GRILLINI SULMONESI CHIEDONO CONSIGLIO COMUNALE E ADERISCONO ALLA CAMPAGNA DI MAILBOMBING NO GASDOTTO
“Associandoci alla richiesta già pervenuta dal comitato ambiente e territorio di Sulmona, anche noi del Gruppo 5 Stelle chiediamo al sindaco Ranalli la convocazione di un consiglio straordinario aperto ai cittadini, da tenersi al più presto, sull’argomento centrale e metanodotto, per quanto consapevoli che non sia purtroppo un passaggio risolutivo né vincolante per porre rimedio ai danni che sono già stati fatti”. Così in una nota i componenti del movimento sulmonese “Meetup Amici di Beppe Grillo”, i quali commentano la proposta della Snam nel realizzare a Case Pente la centrale alimentata elettricamente, affermando che parlare di centrale a impatto zero “Farebbe allenare le bocche ad una fragorosa risata, se non fosse ciò che è venuta a propinarci la Snam per il nostro già tristemente martoriato territorio” criticando l’atteggiamento della Regione che avrebbe acconsentito. Ironizzano i grillini “ma sì, dai, potrebbero persino piantare delle fioriere intorno al perimetro della centrale, perché no, e noi cittadini potremmo interpretare l’ambito ruolo di innaffiatori di gerani, avere un futuro, quantomeno gli ultraottantenni che ancora si ostineranno a rimanere sul patrio suolo, ancorché privati del diritto alle cure, visto lo smantellamento dell’ospedale, nonché persino del diritto alla pace eterna, visto lo sconfinamento della “area Snam” sui terreni a futuro uso cimiteriale”. Secondo i pentastellati locali “la triste deduzione che viene spontanea è che ci sia un deliberato disegno per distruggere anche la pur minima parvenza di futuro, da un lato i diritti smantellati, una situazione economica da crisi del ’29, una reattività cittadina inesistente, dall’altro la volontà di svendita che ormai va avanti da troppi anni e che vede avvicendarsi nababbi d’ogni sorta e specie, che fanno a gara per spartirsi piccole grandi fette di una torta abbandonata”. Sottolineano inoltre che “in cambio: nulla, nemmeno la leggenda dei posti di lavoro, inesistenti, ammesso che ancora ci sia qualcuno disposto a barattare la sicurezza e la salute in cambio di un gettone di presenza. Ospedale smantellato, città declassata, cittadini in fuga, teatro perfetto per multinazionali pronte ad acquistare a quattro soldini i terreni per farne bottino e conquista, con la compiacenza di amministratori inesistenti. Ma dovremmo forse essere in democrazia, e chi, se non i cittadini che vivono in questi luoghi, dovrebbe essere deputato a prendere le decisioni che riguardano il futuro e il presente del proprio territorio?”. Concludono rilanciando l’azione proposta dai Comitati Cittadini per l’Ambiente, una campagna di mail bombing contro il gasdotto “rete adriatica”. Info link