PEDONALIZZAZIONE SI/NO, ANNOSO DIBATTITO MAI RISOLTO. ECCO LE PROPOSTE DEI BIKERS

Un problema lungo oltre trent’anni mai sopito e mai risolto quello della chiusura o meno del centro storico, tornato alla ribalta in queste settimane dopo gli annunci di modifiche e cambiamenti da parte dell’amministrazione comunale. Una battaglia che divide cittadini dentro e fuori le mura, che si combatte tra commercianti e residenti, e ancora tra commercianti delle zone nord e sud, tra componenti di associazioni e voci fuori dal coro, che divide appassionati dello struscio lungo Corso Ovidio e i categoricamente contrari alla pedonalizzazione. Un dibattito che accende gli animi, che infervora gli utenti dei social network, con fiumi di opinioni con tanto foto del centro storico deserto o invaso da auto. Tra le proposte lanciate in questi giorni, c’è anche quella comunicata oggi dall’associazione “Bicincontriamoci”, che fondamentalmente chiuderebbe a doppia mandata le porte del salottino del cuore antico della città, saggiamente convinti, però, che “solo attraverso un Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, uno studio a tutto tondo fatto da esperti del settore per coordinare e armonizzare le varie esigenze in tema di mobilità, si possa ottenere un risultato veramente efficace e duraturo”. Secondo gli appassionati della due ruote le soluzioni sarebbero  ” chiusura totale del centro alle auto senza tutte queste parcellizzazioni dell’orario della ZTL a seconda dei giorni e delle stagioni.Eccezioni per il carico e scarico merci in fasce orarie prestabilite e tutte  le altre stabilite con la deliberazione G.C.48 del 3/3/2011. Per queste ultime chiediamo un maggiore controllo e una seria verifica sul rilascio dei permessi per evitare abusi ( Quanti sono gli invalidi e i residenti?)”. Per i biker non si dovrebbe parcheggiare “lungo tutto corso Ovidio, o in subordine sosta consentita per massimo 30 minuti e nelle ore al di fuori della ZTL  ( del resto come si fa a parcheggiare se c’è il divieto di accesso?) La sosta selvaggia deve essere pesantemente penalizzata con multe così salate che possano costituire deterrente per il futuro.” Drastica soluzione, per Bicincontriamoci, su piazza Garibaldi: “car free” “penalizzando chi vi parcheggia con un notevole aumento delle tariffe, estese a tutte le 24 ore. Questo unito ad un maggior controllo della polizia municipale, soprattutto nelle serate estive”. Prevedendo “convenzioni e agevolazioni per chi usa il parcheggio di S. Chiara. Parcheggio gratuito per chi dimostra di aver fatto acquisti in centro”. L’associazione propone  “potenziamento dei mezzi pubblici ( possibilmente mezzi elettrici) per il collegamento con la Stazione Ferroviaria e con i luoghi di eccellenza da un punto di vista turistico ( Badia, Eremo di S. Onofrio, Campo 78) che sono un po’ decentrati e difficilmente raggiungibili da un turista privo di mezzi propri. Bike sharing  (anche con biciclette elettriche e colonnine di ricarica ) con stazioni collocate alla stazione ferroviaria, all’ingresso dei varchi e alla Badia  in modo da  collegare le stesse zone in alternativa ai bus e per spostarsi in città senza usare l’auto”. Nel piano anche “Sistemazione di panchine e fioriere per decorare le vie. Incentivi per i residenti che abbelliscano le facciate delle loro case con fiori e piante verdi anche nei mesi invernali come fanno al nord. Sistemazione di rastrelliere decorose, funzionali e che si integrino con l’estetica della città. Si potrebbe indire per esempio un concorso nella Scuola d’arte per il miglior progetto di rastrelliera fatta con materiali naturali, legno e/o ferro”. E ancora: “Creazione di zone 30 non solo lungo corso Ovidio, ma anche lungo i percorsi che dalle zone residenziali portano al centro, in modo da incentivare gli spostamenti in bicicletta. L’adozione di zone 30 all’interno dei centri urbani è la migliore soluzione per evitare i gravi incidenti che succedono a causa della velocità .Percorsi ciclabili lungo le vie del centro storico per evitare l’affollamento lungo l’arteria principale”. Provvedimenti, in sostanza, che secondo l’associazione, necessita di un serio investimento ( non solo economico ma soprattutto qualitativo) a livello culturale “perché  è il modo migliore per  attrarre turisti e non solo, con una notevole ricaduta sulle attività ricettive e commerciali”.