OSPEDALE, FI: “PIANO SANITARIO UNO SCEMPIO. FAR CONVERGERE POPOLI-SULMONA E CASTEL DI SANGRO
Il Pronto Soccorso di Pescara rischierà di scoppiare, in quanto da solo dovrebbe reggere oltre al proprio bacino di utenza anche i 20mila accessi di Atri, i 14mila accessi di Penne e gli oltre 12mila accessi di Popoli, “e’ dunque evidente che qualcuno vuole fare scoppiare Pescara in nome di quel Decreto Lorenzin che la Regione Marche ha gia’ annunciato che disattendera'”. Così questa mattina il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, nel corso di una conferenza stampa in riferimento alla seduta del Consiglio regionale che domattina affrontera’ l’applicazione del Decreto Lorenzin, in cui Forza Italia darà battaglia, considerando il piano sanitario “uno scempio”. “La nostra proposta – ha spiegato l’esponente politico – e’ molto semplice: l’ospedale di Pescara e’ il principale ospedale d’Abruzzo, che accoglie anche l’utenza di Atri e di Ortona, dunque con l’ospedale di Pescara dobbiamo confermare la permanenza dell’ospedale e del Pronto soccorso di Penne, per il quale non vanno chieste deroghe in quanto ‘area disagiata’ perche’ Penne ha gia’ il suo bacino naturale; in piu’ occorre pensare a un ospedale per le aree interne facendo convergere Popoli-Sulmona e Castel di Sangro. Domani – ha annunciato il capogruppo di Forza Italia – contrasteremo con ogni mezzo il Piano di riorganizzazione previsto dall’assessore Paolucci con l’applicazione del Decreto Lorenzin, un piano che pero’ ha previsto il mantenimento di 3 presidi nel chietino, ossia Chieti, Lanciano e Vasto, solo che Lanciano e Vasto distano pochissimi chilometri d’autostrada l’uno dall’altro; tre presidi nel teramano, ossia Teramo, Sant’Omero e Giulianova; 4 a L’Aquila con L’Aquila, Avezzano come primo livello, e poi Sulmona e Castel di Sangro. Peraltro la distribuzione dell’assessore Paolucci non rispetta il rapporto minimo tra distanza di un presidio e tempo sufficiente per soccorrere un paziente in emergenza e stabilizzarlo: ora chiedo, quanto tempo impieghera’ in inverno un abitante di Civitella Casanova o di Farindola, colpito da un ictus, per raggiungere Pescara? Un’ora? E in quali condizioni ci arrivera’? Qui si va a ledere il diritto alla salute. Il Presidente D’Alfonso e l’assessore Paolucci il 14 o 15 ottobre – ha ancora insistito il capogruppo Sospiri – hanno il dovere di andare dalla Lorenzin e da Renzi per rigettare un decreto impossibile da applicare in Abruzzo.
Sfasciare i Presidi di Penne e Popoli significa sfasciare Pescara dando il fianco e il pretesto per la realizzazione paventata del nuovo ospedale. Le deroghe per le aree svantaggiate le devono chiedere per Lanciano, non per Penne che ha il suo bacino d’utenza. E poi: sulla finanziaria ci sono ancora i 12milioni di euro di investimenti, lasciati dalla giunta Chiodi, destinati all’ospedale di Penne e che sono stati confermati, ma a questo punto a che serve spendere quei 12milioni di euro? Domani – ha detto Sospiri – in aula ci sara’ un confronto duro, che non ammettera’ sconti in difesa del diritto alla salute dei cittadini e dei nostri Presidi ospedalieri”.