OPPOSIZIONE DI SULMONA E PRATOLA “URGE TAVOLO NAZIONALE PER LE VERTENZE DEL TERRITORIO”
“Un tavolo nazionale interministeriale dove, unitamente alla vicenda metanodotto, vengano poste e risolte in un’unica discussione le grandi vertenze del nostro territorio: sanità con salvaguardia dell’ospedale di 1° livello, giustizia con salvaguardia del tribunale, sviluppo e occupazione”. E’ quanto chiedono, in una nota congiunta, i consiglieri comunali di minoranza, Luigi La Civita, per Sulmona, e Antony Leone, per Pratola Peligna, rivolgendosi ai vertici di Comune, Regione, Provincia e ai parlamentari abruzzesi. “Il Centro Abruzzo deve riprendere a correre progettando politiche di sviluppo concrete ed attuabili” commentano, sostenendo che “questa improvvisa accelerata sulla vicenda centrale di compressione alimentata ad energia elettrica non ci trova convinti e disponibili a fornire un affrettato parere nell’arco di pochissime ore. Sembra essere l’ennesima pistola messa alla tempia di una classe politica priva di autonomia” Aggiungono La Civita e Leone “La Valle Peligna e il Centro Abruzzo non possono piegarsi ad una svilente discussione sulle mere differenze tecnologiche tra le due tipologie di centrale, fermo restando il permanere delle condotte di distribuzione del gas metano in una zona ad alto rischio sismico. Non può essere una centrale elettrica la panacea di tutti i nostri mali. In questo momento storico la questione centrale SNAM, dopo un dibattito e un dispendio di energie durato diversi anni, la si vuole fa si vuol far apparire come risolutiva dei problemi legati al nostro sviluppo. Le misure compensative proposte unilateralmente dalla SNAM Spa per la centrale non fanno altro che mortificare il territorio e con esso l’intera classe dirigente. Siamo fermamente convinti che, ora più che mai, è necessario uscire dalle dispendiose discussioni per anni condotte a compartimenti stagni, con la politica locale che troppo spesso è rimasta prigioniera di scelte preconfezionate e calate dall’alto che hanno solo procurato laceranti e scientifiche divisioni al nostro interno. La politica deve ora alzare il tiro. Non c’è più spazio e tempo per sottostare ai soliti giochi di potere interni ai partiti che appaiono merce di scambio per pochi.Vogliamo che in questo momento storico il nostro territorio ritrovi le sue certezze”.