DURA CONDANNA AL PADRE PADRONE CHE MALTRATTAVA LA FIGLIA

Padre padrone condannato per maltrattamenti in famiglia a due anni e due mesi di reclusione. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Sulmona. La vicenda prese avvio tre anni fa, quando Nicola Metta, 72 anni, originario di Cerignola ma residente da molti anni a Sulmona, venne denunciato dalla figlia Concetta in seguito ai continui maltrattamenti, alle ingiurie e alle vessazioni subiti per lungo tempo dal padre. Un atteggiamento di violenza, già consueto al padre, esploso nel momento in cui il genitore è venuto a conoscenza di una relazione extraconiugale dalla quale la figlia aveva avuto una bambina. Da quel momento per la donna e perfino per gli altri familiari di Metta, compresa la moglie, non c’è stata più pace. La donna perseguitata dal padre veniva continuamente pedinata e aggredita, anche davanti ai figli e agli estranei, con frasi ingiuriose e a volte ricorrendo alle percosse. Ad un certo punto la figlia esasperata dalla condotta violenta del padre ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. E proprio a seguito di una perquisizione domiciliare Metta è stato trovato in possesso di bastoni, coltelli ed una pistola monocanna, perfettamente funzionante. Per questo motivo per Metta scattarono le manette ai polsi, scontando un periodo di custodia cautelare in carcere. Nel corso del dibattimento i testimoni hanno confermato le accuse della figlia, tanto che il giudice ha condannato il padre padrone a due anni e due mesi di reclusione. Oltre alla pena detentiva, l’anziano dovrà risarcire la figlia con cinquemila euro e dovrà pagare, oltre alle spese legali per oltre tremila euro anche quelle per il mantenimento in carcere.